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Shock a Treviso: tariffe rifiuti alle stelle — cittadini in rivolta

Aumenti del 20%-50% nelle bollette dei rifiuti scatenano proteste a Treviso. Scopri come il nuovo sistema di calcolo impatta le famiglie.
  • Aumento del 20%-50% nelle bollette dei rifiuti a Treviso, con casi concreti di famiglie che vedono le spese lievitare da 125 a oltre 150 euro e da 70 a quasi 130 euro.
  • Il nuovo meccanismo di tariffazione si basa su quattro componenti: Cura del territorio, Accesso al servizio, Raccolta e Trattamento, per incentivare comportamenti virtuosi.
  • A livello nazionale, il Sud ha la Tari più alta con una media di 378 euro per abitante rispetto ai 284 euro del Nord, dovuto a un deficit impiantistico.

La città di Treviso è al centro di una crescente protesta a causa degli aumenti significativi nelle bollette dei rifiuti. Numerosi cittadini hanno segnalato incrementi che variano dal 20% al 50%, con situazioni diverse ma un dato comune: il rincaro è un fatto concreto. Gli aumenti, approvati l’anno scorso dal consiglio di bacino tariffario Priula per 49 comuni, hanno iniziato a impattare le tasche dei trevigiani con l’arrivo delle fatture per il conguaglio 2023 e il primo acconto per il 2024.

Un esempio emblematico è quello di una famiglia di quattro persone a Villorba, che ha visto la bolletta passare da 125 euro a oltre 150 euro, senza aver modificato il proprio comportamento in termini di produzione di rifiuti o raccolta differenziata. Un’altra famiglia di Povegliano, composta da due persone, ha visto il conto lievitare da 70 euro a quasi 130 euro. Questi aumenti sono il risultato dell’introduzione di un nuovo meccanismo di calcolo della tariffa puntuale.

Il Nuovo Meccanismo di Calcolo della Tariffa Puntuale

Il nuovo sistema di tariffazione si basa su quattro componenti principali: la Cura del territorio, che include i servizi di pulizia di piazze e strade; l’Accesso al servizio, calcolato in base alle zone e al volume dei contenitori; la Raccolta, che tiene conto del numero di svuotamenti e degli accessi agli EcoCentri; e il Trattamento, basato sulla quantità di rifiuti conferiti agli impianti che li trasformano in materia seconda o in energia.

Questo sistema è stato introdotto con l’obiettivo di incentivare comportamenti virtuosi e responsabilizzare i cittadini verso una corretta gestione dei rifiuti, favorendo il riciclo. Tuttavia, molti cittadini si sentono penalizzati, come nel caso di Gianni Battagli, un agente di commercio che ha visto la sua bolletta aumentare del 20% nonostante una riduzione della produzione di rifiuto secco da 60 a 47 chilogrammi.

Il Contesto Nazionale: La Tari più Alta al Sud

A livello nazionale, il settore dei rifiuti urbani in Italia ha un fatturato di 13 miliardi di euro, pari allo 0,7% del Pil, con una produzione nazionale di 29,1 milioni di tonnellate di rifiuti urbani nel 2022. Tuttavia, esiste un significativo divario tra Nord e Sud del Paese. Al Sud, la Tari è la più alta d’Italia, con una media di 378 euro per abitante all’anno, contro i 284 euro del Settentrione. Questo divario è dovuto a un deficit impiantistico e alla necessità di trasportare i rifiuti verso impianti fuori regione o all’estero.

Il Green Book 2024, rapporto annuale sul settore dei rifiuti urbani in Italia, evidenzia la necessità di migliorare il sistema di gestione, soprattutto nel Mezzogiorno, per raggiungere gli obiettivi europei di riciclo entro il 2025 e ridurre lo smaltimento in discarica al massimo del 10% entro il 2035.

La Regolazione e il Ruolo delle Aziende

La regolazione è una condizione necessaria per lo sviluppo del settore dei rifiuti. Il metodo tariffario introdotto dall’autorità contribuisce a garantire trasparenza nei costi, certezza nella remunerazione degli investimenti e protezione dei consumatori dalle inefficienze. Le aziende che gestiscono impianti raggiungono migliori performance economiche, con un valore aggiunto per addetto di circa 402mila euro, mentre quelle che si limitano alla gestione della raccolta registrano una produttività più bassa, di 57mila euro per addetto.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la questione degli aumenti delle tariffe dei rifiuti a Treviso riflette un problema più ampio di gestione dei rifiuti urbani in Italia. La transizione ecologica richiede un impegno collettivo e una regolazione efficace per garantire che i costi siano equamente distribuiti e che i comportamenti virtuosi siano premiati. La sostenibilità non è solo una questione di riduzione dei rifiuti, ma anche di gestione efficiente delle risorse e di equità nei costi.

Una nozione base di transizione ecologica è che essa mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane attraverso l’adozione di pratiche sostenibili e l’uso efficiente delle risorse. In questo contesto, la gestione dei rifiuti gioca un ruolo cruciale, poiché il riciclo e la riduzione dei rifiuti contribuiscono significativamente alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla conservazione delle risorse naturali.

Una nozione avanzata è che l’economia circolare rappresenta un modello economico alternativo che si basa sulla progettazione di prodotti per il riutilizzo, la riparazione e il riciclo, riducendo così la necessità di nuove risorse e minimizzando i rifiuti. Questo approccio richiede una collaborazione tra governi, aziende e cittadini per creare un sistema sostenibile e resiliente.

Riflettendo su questi temi, è evidente che ogni piccolo gesto, come la corretta separazione dei rifiuti o la riduzione del consumo di plastica, può avere un impatto significativo. La sfida è grande, ma con un impegno collettivo possiamo costruire un futuro più sostenibile per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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