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- Nel 2022, il 18,4% delle imprese ha dichiarato di disporre di dati granulari e affidabili, rispetto al 7,6% del 2021.
- Il rapporto evidenzia che i premi per le assicurazioni contro i rischi climatici hanno raggiunto il 6,6% del totale, in crescita rispetto al 6% del 2021.
- Le coperture assicurative per rischi climatici sono aumentate del 16% rispetto all'anno precedente, con un valore di 2,12 miliardi di euro.
Il 22 luglio scorso, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) ha pubblicato la seconda edizione del “Rapporto 2024 sui Rischi da Catastrofi Naturali e di Sostenibilità”. Questo documento annuale, che coinvolge 92 imprese di assicurazione nazionali attive nei settori danni e vita al 31 dicembre 2022, è disponibile sul sito ufficiale di IVASS. La finalità del rapporto è monitorare i rischi fisici derivanti da catastrofi naturali, eventi climatici e sismici, nonché i rischi di transizione legati al passaggio verso un’economia sostenibile.
Rischi Fisici e di Transizione
Per comprendere appieno l’importanza del rapporto, è fondamentale acquisire consapevolezza sui concetti di “rischio fisico” e “rischio di transizione”. Il rischio fisico si riferisce all’impatto finanziario dei cambiamenti climatici, degli eventi meteorologici estremi e dei mutamenti graduali del clima, come il degrado ambientale, l’inquinamento atmosferico, lo stress idrico e la perdita di biodiversità. Questo rischio può essere classificato come “acuto” se causato da eventi estremi come siccità, alluvioni e tempeste, o “cronico” se derivante da mutamenti progressivi come l’aumento delle temperature e l’innalzamento del livello del mare.
D’altra parte, il rischio di transizione indica la perdita finanziaria che un ente può subire, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un’economia a basse emissioni di carbonio e sostenibile dal punto di vista ambientale. Questo rischio può essere causato dall’adozione improvvisa di politiche climatiche e ambientali, dal progresso tecnologico o dal mutamento delle preferenze dei mercati.
Analisi dei Dati e Miglioramenti
Il rapporto IVASS 2024 ha due obiettivi principali: verificare le possibili conseguenze dei rischi fisici e di transizione sulla stabilità finanziaria del settore assicurativo e favorire la riduzione del divario di protezione nella transizione verso un’economia sostenibile. Un elemento cruciale del rapporto è la qualità dei dati trasmessi dalle imprese di assicurazione. Nel 2022, il 18,4% delle imprese ha dichiarato di disporre di dati granulari con sufficiente affidabilità per sinistri, somme assicurate ed esposizioni, rispetto al 7,6% del 2021. Questo miglioramento è particolarmente evidente nelle coperture assicurative degli immobili, dove la percentuale è aumentata dal 28% al 35,6%.
Nonostante i progressi, permangono criticità, soprattutto per le imprese di minore dimensione, che continuano a incontrare difficoltà nel raccogliere dati per prodotti più vecchi. Tuttavia, il settore assicurativo in Italia sta facendo passi avanti nella raccolta e gestione dei dati relativi ai rischi climatici e di sostenibilità.
Partnership e Iniziative
Sace ha stipulato due partnership per sostenere le aziende italiane esposte ai rischi del cambiamento climatico. La prima partnership, denominata “Protezione Rischio Clima”, è stata siglata con BNL BNP Paribas e One Underwriting, un’agenzia del Gruppo Aon. Questo nuovo prodotto è dedicato alle imprese, in particolare alle PMI, e risponde all’esigenza di assicurare le attività contro i danni causati da eventi climatici estremi.
La seconda partnership, denominata “Protezione Rischio Clima Smart”, è stata siglata con Facile.it per estendere la copertura assicurativa alle microimprese italiane. Questo strumento permette alle imprese di accedere alla tutela in modo semplice e veloce, tramite una piattaforma digitale. Le microimprese possono assicurarsi contro i danni da rischi catastrofali fino a 200mila euro a fronte di un premio di 200 euro, che resta flat nel tempo senza costi aggiuntivi.
Investimenti e Sostenibilità
Il rapporto evidenzia che, alla fine del 2022, i premi lordi per le assicurazioni contro i rischi da catastrofi naturali hanno raggiunto il 6,6% del totale, in crescita rispetto al 6% del 2021. L’86% dei premi, pari a 2,12 miliardi di euro, riguarda la copertura da eventi climatici, con un aumento del 16% rispetto all’anno precedente. La maggior parte delle coperture assicurative per rischi climatici riguarda la grandine (65%), seguita da tempeste e inondazioni. I premi per i rischi da terremoto sono aumentati del 22% rispetto al 2021, raggiungendo i 336 milioni di euro.
Le compagnie assicurative italiane hanno adottato politiche di investimenti sostenibili, con un valore medio delle emissioni carboniche finanziate di circa 427 tonnellate di CO2 equivalenti per milione di euro di investimento. Tuttavia, permangono difficoltà nel reperire informazioni sugli investimenti indiretti, come gli organismi collettivi di investimento (OICR).
Bullet Executive Summary
In conclusione, il “Rapporto 2024 sui Rischi da Catastrofi Naturali e di Sostenibilità” di IVASS rappresenta un passo significativo verso una maggiore consapevolezza e gestione dei rischi climatici e di transizione nel settore assicurativo italiano. La qualità dei dati è migliorata, ma permangono sfide, soprattutto per le imprese di minore dimensione. Le partnership e le iniziative intraprese da Sace dimostrano l’importanza di strumenti di protezione preventiva per le imprese, in particolare in un contesto di cambiamento climatico sempre più imprevedibile.
Una nozione base di transizione ecologica è il passaggio da un’economia basata su combustibili fossili a una basata su fonti di energia rinnovabile, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra e mitigare i cambiamenti climatici. Questo processo richiede l’adozione di politiche e tecnologie sostenibili, nonché la collaborazione tra governi, imprese e cittadini.
Una nozione avanzata di economia circolare applicabile al tema dell’articolo è l’implementazione di modelli di business che promuovano la riduzione, il riutilizzo e il riciclo dei materiali, minimizzando così i rifiuti e l’impatto ambientale. Le compagnie assicurative possono svolgere un ruolo cruciale in questo contesto, incentivando pratiche sostenibili e offrendo prodotti assicurativi che coprano i rischi associati alla transizione verso un’economia circolare.
L’obiettivo di queste riflessioni è stimolare una maggiore consapevolezza e azione collettiva verso un futuro più sostenibile e resiliente.