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- Lo spreco alimentare domestico in Italia è aumentato del 45,6% rispetto all'anno precedente.
- Ogni italiano getta via circa 683,3 grammi di cibo alla settimana, con un totale annuale di oltre 35 chilogrammi per persona.
- Il 42% degli intervistati ha dichiarato che frutta e verdura conservate in frigorifero vanno subito a male.
Il fenomeno dello spreco alimentare in Italia ha raggiunto livelli preoccupanti. Secondo il Rapporto Internazionale Waste Watcher 2024, lo spreco alimentare domestico è aumentato del 45,6% rispetto all’anno precedente. Ogni settimana, ogni italiano getta via circa 683,3 grammi di cibo, rispetto ai 469,4 grammi del 2023. Questo si traduce in oltre 35 chilogrammi di cibo sprecato all’anno per persona, un quintale per famiglia.
Gli alimenti più frequentemente sprecati sono frutta fresca (27,1 grammi), verdure (24,6 grammi), pane fresco (24,1 grammi), insalate (22,3 grammi) e cipolle/aglio/tuberi (20 grammi). Questi sono proprio i prodotti base della Dieta Mediterranea, notoriamente salutare e sostenibile.
Le Cause dello Spreco Alimentare
Il rapporto evidenzia diverse cause alla base di questo aumento. Una delle principali è la cattiva gestione della spesa familiare. Molti italiani acquistano più cibo di quanto effettivamente consumano, spesso influenzati dalle offerte promozionali che inducono ad acquistare quantità eccessive. Il 42% degli intervistati ha dichiarato che frutta e verdura conservate in frigorifero vanno subito a male, mentre il 37% ha affermato che i cibi venduti sono già vecchi.
Un altro fattore critico è il comportamento dei consumatori. Il 37% degli italiani dimentica gli alimenti in frigorifero e nella dispensa, lasciandoli deteriorare. Solo il 23% è disposto a programmare i pasti settimanali, e il 75% non è capace di rielaborare gli avanzi in modo creativo per evitare di gettarli.
- 👏 Ottime pratiche in altri Paesi G7......
- 😡 Spreco alimentare cresce di nuovo......
- 🧐 L'effetto delle offerte promozionali su comportamenti di acquisto......
Le Buone Pratiche Internazionali
Il rapporto Waste Watcher 2024 non si limita a fotografare la situazione italiana, ma offre anche uno sguardo alle buone pratiche adottate in altri Paesi del G7. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’82% dei consumatori tiene ben organizzati dispensa, frigorifero e freezer. In Giappone, lo spreco di frutta e verdura è particolarmente basso a causa dell’elevato costo di questi prodotti, considerati beni di lusso.
La Francia ha mostrato uno dei miglioramenti più significativi nella riduzione dello spreco alimentare, con un calo del 32% rispetto all’anno precedente. La legislazione francese del 2016, che proibisce ai supermercati di smaltire il cibo invenduto, ha notevolmente incrementato le donazioni alimentari. Anche il Regno Unito ha storicamente una grande attenzione verso il problema, con campagne informative e accordi volontari che coinvolgono tutta la filiera agro-alimentare.
Il Ruolo delle Istituzioni e delle Politiche Pubbliche
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema dello spreco alimentare al prossimo G7 Agricoltura. Secondo il ministro, le offerte promozionali nei negozi sono spesso collegate a un maggiore spreco alimentare, inducendo le persone ad acquistare più del necessario. Lollobrigida ha anche evidenziato l’importanza delle iniziative di sensibilizzazione e di educazione alimentare, soprattutto rivolte ai giovani.
Federconsumatori ha risposto alle dichiarazioni del ministro, sottolineando che il vero problema è l’aumento dei prezzi e i comportamenti speculativi che costringono molte famiglie a fare scelte al ribasso in termini di qualità. L’associazione ha anche evidenziato la necessità di campagne per accrescere la consapevolezza dei consumatori sulla sostenibilità dei loro consumi e dei loro comportamenti.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il problema dello spreco alimentare in Italia è complesso e multifattoriale. Coinvolge aspetti economici, comportamentali e strutturali che richiedono un approccio integrato e coordinato. La transizione ecologica e la sostenibilità non possono prescindere da una gestione più efficiente delle risorse alimentari. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza tra i consumatori e adottare politiche pubbliche efficaci.
Nozione base: La transizione ecologica implica un cambiamento sistemico verso un’economia sostenibile, che riduca l’impatto ambientale e promuova l’uso efficiente delle risorse naturali. Ridurre lo spreco alimentare è un passo cruciale in questa direzione.
Nozione avanzata: L’economia circolare rappresenta un modello economico in cui i rifiuti sono minimizzati e le risorse sono riutilizzate il più a lungo possibile. In questo contesto, la riduzione dello spreco alimentare non solo conserva risorse preziose ma riduce anche le emissioni di gas serra, contribuendo significativamente alla lotta contro il cambiamento climatico.