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Comprensorio sciistico Colere-Lizzola: dubbi e preoccupazioni dei locali

L'investimento da 70 milioni di euro per collegare gli impianti di Colere e Lizzola suscita dibattiti sulla sostenibilità ambientale e economica.
  • L'investimento iniziale di 50 milioni di euro è stato aumentato a circa 70 milioni di euro nella bozza di convenzione.
  • Il progetto include un tunnel di 450 metri attraverso il Pizzo di Petto e nuove piste da sci.
  • Le altitudini comprese tra 1.050 metri e 2.250 metri sollevano dubbi sulla sostenibilità a lungo termine.

Il Progetto del Comprensorio Sciistico Colere-Lizzola: Dubbi e Preoccupazioni

Il progetto di collegamento tra gli impianti sciistici di Colere e Lizzola, situato in provincia di Bergamo, ha sollevato numerose preoccupazioni tra associazioni ambientaliste e comunità locali. La proposta, avanzata dall’azienda aggiudicataria della concessione per la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione degli impianti di risalita, prevede un investimento significativo di fondi pubblici, stimato inizialmente a 50 milioni di euro e successivamente aumentato a circa 70 milioni nella bozza di convenzione protocollata presso il Comune di Valbondione.

Il piano prevede la costruzione di nuove piste da sci, impianti di risalita, un invaso per l’innevamento artificiale e un tunnel attraverso il Pizzo di Petto, lungo 450 metri. Lo scopo dichiarato è attrarre un maggior numero di visitatori, portando benefici economici ai paesi di Valbondione, Lizzola e Colere. Nonostante ciò, Legambiente e Orobievive mostrano dubbi sulla sostenibilità sia economica che ambientale di un simile progetto.

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Un Sito Natura 2000: Fragilità e Conservazione

L’area interessata dal progetto si trova nel cuore della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) Val Zurio, Val Sanguigno e Pizzo della Presolana, la più vasta della provincia di Bergamo. In un contesto di cambiamento climatico e riduzione delle nevicate, questi ambienti sono ancora più fragili e necessitano di protezione. Le associazioni ambientaliste avvertono che investire in infrastrutture sciistiche a quote così basse, tra i 1.050 metri e i 2.250 metri di altitudine, solleva preoccupazioni sulla loro sostenibilità a lungo termine.

Dato il clima sempre più imprevedibile, c’è un reale pericolo che queste strutture diventino rapidamente inutilizzabili, lasciando dietro di sé edifici abbandonati, come già è accaduto in altri luoghi. Le associazioni non rifiutano totalmente gli impianti sciistici, ma chiedono che le decisioni cruciali per il futuro del territorio non siano influenzate da interessi privati.

Alternative Sostenibili: Turismo e Valorizzazione del Territorio

Le associazioni ambientaliste propongono alternative sostenibili agli impianti sciistici. Gli investimenti potrebbero essere canalizzati in iniziative che valorizzino gli attuali flussi di visitatori nei weekend nell’alta Val Seriana. La manutenzione dei sentieri, il turismo a carattere scientifico, gli agriturismi, programmi di educazione ambientale per le scuole e altre forme di turismo sostenibile potrebbero invigorire l’economia locale salvaguardando l’integrità del territorio protetto.

Orobievive e Legambiente chiedono maggiore chiarezza riguardo le intenzioni progettuali e auspicano che si possa trovare un equilibrio tra progresso e conservazione, senza cedere a pressioni esterne o a interessi di breve termine. Le informazioni rese pubbliche finora sono lacunose e talvolta contraddittorie.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il progetto del comprensorio sciistico Colere-Lizzola rappresenta un caso emblematico di conflitto tra sviluppo economico e tutela ambientale. La transizione ecologica richiede un approccio equilibrato che consideri sia le esigenze di sviluppo delle comunità locali sia la necessità di preservare gli ecosistemi fragili.

Una nozione base di transizione ecologica è che essa mira a trasformare il sistema economico e sociale in modo da ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità. Questo implica la necessità di valutare attentamente ogni progetto di sviluppo, considerando non solo i benefici economici a breve termine ma anche gli impatti a lungo termine sull’ambiente e sulla comunità.

Una nozione avanzata di economia circolare applicabile a questo contesto è l’importanza di sviluppare modelli di turismo sostenibile che valorizzino le risorse naturali senza comprometterle. Investire in infrastrutture che promuovano il turismo scientifico, la cura della sentieristica e l’educazione ambientale può rappresentare una strategia vincente per rivitalizzare le economie locali senza danneggiare gli ecosistemi fragili.

Riflettiamo su come possiamo contribuire a un futuro più sostenibile, dove il progresso e la conservazione possano coesistere armoniosamente.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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