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- La COP29 si svolge a Baku, sollevando dubbi sulla trasparenza a causa delle influenze delle lobby dei combustibili fossili.
- Gli allevamenti intensivi sono responsabili di quasi un 20% delle emissioni di gas serra nell'UE, superando quelle di tutte le auto e furgoni.
- La tecnologia SOP Inside, sviluppata in Italia, promette di ridurre le emissioni dai liquami agricoli, sostenuta dalla Regione Lombardia.
La 29esima Conferenza delle Parti (COP29) sui Cambiamenti Climatici ha avuto inizio l’11 novembre 2024 a Baku, in Azerbaijan, con un crescente clima di apprensione riguardo all’ingerenza delle lobby legate ai combustibili fossili e all’agrobusiness. L’Azerbaijan, celebre per le sue riserve di petrolio, ospita quest’edizione della COP, alimentando dubbi sulla trasparenza e l’efficacia delle negoziazioni sul clima. Diverse organizzazioni, comprendenti A Sud e Openpolis, hanno dato avvio alla campagna “Clean the Cop!” per denunciare il peso eccessivo dei lobbisti dell’oil & gas, richiedendo al governo di limitare la loro partecipazione.
Il ruolo controverso degli allevamenti intensivi
Al centro del dibattito della COP29 si trova l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi, responsabili di quasi un quinto delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea. Un rapporto di Greenpeace mette in rilievo come le emissioni derivanti da questo settore siano aumentate del 6% tra il 2007 e il 2018, pari a 39 milioni di tonnellate di CO2. Tali emissioni superano quelle prodotte da tutte le auto e i furgoni in funzione nell’UE. La World Animal Protection ha diffuso uno studio sottolineando l’inefficienza del presente sistema alimentare, fortemente incentrato sulla produzione di carne, e la necessità di progredire verso modelli più sostenibili.
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Innovazioni e proposte per un futuro sostenibile
In occasione della COP29, l’azienda italiana SOP-Save Our Planet ha introdotto un progetto innovativo mirato alla riduzione delle emissioni nel settore agricolo e zootecnico. La SOP Inside, una tecnologia sviluppata a Busto Arsizio, aspira a diminuire considerevolmente le emissioni di metano e CO2 dai liquami degli allevamenti intensivi. L’iniziativa ha ricevuto apprezzamenti per essere in grado di fondere efficacemente produttività e rispetto ambientale, presentando una soluzione di decarbonizzazione all’avanguardia. Questo progetto, sostenuto dalla Regione Lombardia, è considerato un esempio di transizione ecologica che altre regioni potrebbero emulare.
Conclusioni: verso un sistema alimentare equo e sostenibile
La COP29 segna un passaggio cruciale nella lotta alla crisi climatica, anche se le sfide non sono da sottovalutare. La presenza di lobby potenti e interessi economici contrastanti crea ostacoli all’adozione di decisioni audaci ma necessarie. Tuttavia, è innegabile che un drastico cambiamento nel sistema alimentare globale sia fondamentale per tagliare le emissioni di gas serra e garantire un futuro ecologico. La transizione verso metodi agricoli più green necessita di azioni mirate, quali la promozione dell’agroecologia e la riduzione nel consumo di carne nei paesi con alti redditi.
Nell’attuale contesto di accresciuta consapevolezza sull’importanza ambientale, è cruciale afferrare il concetto che la transizione ecologica rappresenta non solo una necessità, ma anche un’opportunità di ripensare il nostro rapporto con le risorse naturali. La sostenibilità implica un bilanciamento tra le necessità umane e la capacità rigenerativa del pianeta. L’economia circolare, per esempio, propone un modello in cui i rifiuti vengono trasformati in risorse, diminuendo l’impatto sull’ambiente e stimolando l’innovazione.
Chi ha familiarità con queste idee dovrebbe riflettere su come le politiche globali possano modificare le dinamiche al livello locale. Un chiaro esempio è la responsabilità estesa del produttore (EPR), che mira ad incentivare la riparazione e il riutilizzo, abbattendo i rifiuti e favorendo l’economia domestica. Riflettere su tali questioni ci incoraggia a percepire il nostro ruolo nell’incoraggiare un cambiamento positivo, sia nell’ottica personale che collettiva.