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- La Comunità energetica Amendola a Monza rappresenta il primo esempio di CER tra privati, avviata da poco più di un mese.
- Aumento del 90% delle iniziative delle CER in Italia rispetto al 2023, con 168 iniziative attive nel Paese.
- Il Piano Nazionale prevede un incremento della capacità di accumulo da 6,6 GWh a 71,5 GWh entro il 2030, evidenziando la necessità di investimenti significativi.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) stanno emergendo come un nuovo paradigma nel panorama energetico italiano, rappresentando un passo significativo verso un futuro più sostenibile. A Monza, la Comunità energetica Amendola è un esempio pionieristico di questo modello, essendo la prima comunità energetica tra privati. Questa iniziativa, avviata più di un mese fa, integra produttori e fruitori di energia situati all’interno del perimetro della cabina primaria di Enel. La comunità copre varie zone residenziali, come Cederna, Sant’Albino, e San Damiano, e si estende per attività lungo vie Lecco, Libertà e Sicilia. Il principio fondamentale di questa comunità è la produzione condivisa di energia, che permette ai membri di scambiare energia in modo efficiente e sostenibile. I partecipanti possono essere consumatori passivi, titolari di impianti di produzione di energia rinnovabile, o consumatori che effettuano autoconsumo. Questo modello non solo riduce le emissioni di gas serra, ma offre anche vantaggi economici, come la riduzione delle spese sulle bollette elettriche grazie a incentivi economici distribuiti tra i membri della comunità.
Il contesto nazionale: sfide e opportunità per le CER
A livello nazionale, le CER stanno vivendo una crescita significativa, con un aumento del 90% delle iniziative rispetto al 2023. Attualmente, ci sono 168 iniziative attive in Italia, con una forte presenza in regioni come Piemonte, Lazio, Sicilia e Lombardia. Tuttavia, nonostante il numero crescente, l’impatto complessivo delle CER sul sistema energetico nazionale rimane limitato, principalmente a causa delle dimensioni ridotte degli impianti coinvolti. La maggior parte delle CER adotta una forma societaria semplice, come associazioni o cooperative, e si avvale di impianti fotovoltaici per la produzione di energia. Questo modello è particolarmente attraente per enti pubblici e organizzazioni del terzo settore, che vedono nelle CER un’opportunità per ridurre i costi energetici e sostenere le famiglie in difficoltà economica. Tuttavia, la sostenibilità economica delle CER rimane una sfida, con ritorni economici spesso limitati a poche migliaia di euro lungo il ciclo di vita dell’iniziativa.
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Il futuro del sistema elettrico italiano: obiettivi e sfide
Il sistema elettrico italiano è destinato a subire cambiamenti significativi nei prossimi anni, con l’obiettivo di aumentare la quota di energia rinnovabile e migliorare la capacità di accumulo. Secondo il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), si prevede un aumento della domanda di energia elettrica da 305,6 TWh a 350,1 TWh entro il 2030, con una quota di fonti rinnovabili che dovrà quasi raddoppiare. Tuttavia, raggiungere questi obiettivi richiederà uno sforzo considerevole, soprattutto in termini di crescita della capacità di generazione da fonti rinnovabili e di accumulo elettrochimico. Attualmente, la capacità di accumulo elettrochimico è di circa 6,6 GWh, ma il PNIEC prevede di raggiungere i 71,5 GWh entro il 2030, un obiettivo che appare irrealistico senza interventi significativi. Meccanismi incentivanti come il MACSE e il Capacity Market potrebbero contribuire a colmare questo gap, rendendo più attraenti gli investimenti nei sistemi di accumulo.
Conclusioni: un futuro sostenibile attraverso la collaborazione
Le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano una delle soluzioni più promettenti per affrontare le sfide della transizione energetica in Italia. Sebbene il loro impatto attuale sia ancora limitato, il potenziale di crescita è enorme. Per realizzare appieno questo potenziale sarà necessario un impegno coordinato non solo a livello tecnico, ma anche politico e sociale, per assicurare risultati equi e duraturi. Il progresso verso un futuro sostenibile sostenuto dalle CER deve coinvolgere non soltanto capacità tecniche, ma anche un fermo impegno politico e sociale per assicurare che i benefici siano equamente distribuiti e abbiano una lunga durata.
In un contesto di transizione ecologica, le Comunità Energetiche Rinnovabili offrono un esempio concreto di come la collaborazione tra cittadini, enti pubblici e privati possa portare a soluzioni sostenibili e innovative. La sostenibilità non è solo una questione ambientale, ma anche economica e sociale, e le CER rappresentano un modello che integra questi aspetti in modo armonioso. A livello avanzato, la flessibilità del sistema energetico è un elemento cruciale per gestire la variabilità della produzione e della domanda di energia. Le CER, con la loro capacità di adattarsi alle esigenze locali e di promuovere l’autoconsumo, possono svolgere un ruolo chiave in questo processo. Riflettendo su questi temi, emerge l’importanza di un approccio integrato e collaborativo per affrontare le sfide della sostenibilità, un approccio che valorizzi le risorse locali e promuova un’economia circolare e inclusiva.