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- Il Movimento "Ambiente e Salute" ha presentato un ricorso al TAR contro il decreto del 1° agosto 2024.
- La gestione dei rifiuti pericolosi, tra cui amianto e TENORM, rimane una criticità per la salute pubblica.
- Per cinque anni non sono stati utilizzati impianti autorizzati per lo smaltimento fuori dalla Calabria.
La bonifica dell’area industriale di Crotone rappresenta un tema di grande rilevanza nel panorama della sostenibilità ambientale e della salute pubblica. Di recente, il Movimento “Ambiente e Salute”, in collaborazione con altre organizzazioni come l’Arci Crotone e il WWF, ha manifestato un cauto apprezzamento riguardo all’annuncio di Eni Rewind relativamente alla gestione dei rifiuti pericolosi. La possibilità di trasferire tali rifiuti in discariche situate in Svezia e Germania è vista come un passo avanti, ma le associazioni sottolineano la necessità di esaminare attentamente tutta la documentazione prima di dichiarare il problema risolto. Nonostante i progressi, la situazione rimane critica, con molti rifiuti ancora gestiti localmente nella discarica di Sovreco sotto il regime di deposito temporaneo D15.
Le Criticità e le Preoccupazioni delle Associazioni
Le associazioni locali, pur riconoscendo i miglioramenti nell’individuazione di siti di smaltimento esteri, rimangono preoccupate per le criticità ancora presenti. Il decreto del 1° agosto 2024 non ha soddisfatto le aspettative, portando il Movimento “Ambiente e Salute” a presentare un ricorso al TAR per chiedere l’annullamento della norma. La gestione dei rifiuti pericolosi, tra cui amianto e TENORM, continua a rappresentare una minaccia per la salute pubblica e l’ambiente. Filippo Sestito, portavoce del Movimento, ha sottolineato l’importanza di garantire trasparenza e sicurezza nel processo di bonifica, chiedendo alle istituzioni di rivedere le decisioni prese per rispettare le legittime aspettative della popolazione.
- Finalmente un passo avanti per Crotone! 🌿💪......
- Ancora un'altra promessa non mantenuta... 😒🤷♂️......
- Consideriamo la bonifica parte di un ciclo più ampio... 🔄🌍......
Un Passo Avanti Decisivo e le Reazioni della Comunità
Secondo il deputato del Movimento 5 Stelle, Tavernise, la recente evoluzione rappresenta un passo avanti decisivo per la bonifica del SIN di Crotone. Tuttavia, il Comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” ha criticato la gestione del processo, sottolineando che per cinque anni non sono stati utilizzati impianti autorizzati per lo smaltimento dei rifiuti fuori dalla Calabria. Questo ritardo ha impedito alla città di ottenere un ambiente più sano. Il Comitato ha denunciato l’inerzia degli enti locali e ha continuato a lottare per impedire operazioni ingannevoli, sottolineando la necessità di avviare immediatamente la bonifica nel rispetto della legge.
Conclusioni: Verso una Bonifica Sostenibile
La questione della bonifica a Crotone solleva interrogativi cruciali sulla gestione dei rifiuti pericolosi e sulla responsabilità delle istituzioni. La comunità crotonese attende da tempo una soluzione che rispetti l’ambiente e la salute pubblica. Le associazioni locali continuano a chiedere trasparenza e garanzie, mentre il dibattito rimane acceso. La bonifica deve essere conforme agli standard europei e rispecchiare la giustizia sociale. In un contesto di transizione ecologica, è fondamentale comprendere che la gestione sostenibile dei rifiuti non è solo una questione di smaltimento, ma di prevenzione e riduzione alla fonte. La sostenibilità implica un approccio integrato che considera l’intero ciclo di vita dei materiali, promuovendo il riutilizzo e il riciclo per ridurre l’impatto ambientale. A livello avanzato, l’economia circolare rappresenta un modello economico che mira a mantenere il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse il più a lungo possibile, riducendo al contempo la produzione di rifiuti. Questo approccio richiede un cambiamento radicale nel modo in cui progettiamo, produciamo e consumiamo beni, incoraggiando l’innovazione e la collaborazione tra tutti gli attori della società. [IMMAGINE = “Una rappresentazione iconica e stilizzata di un impianto di smaltimento rifiuti, con elementi geometrici che rappresentano le discariche in Svezia e Germania, e simboli di sostenibilità e transizione ecologica. Lo stile deve essere ispirato all’arte neoplastica e costruttivista, con una palette di colori freddi e desaturati, senza testo, semplice e unitaria.”]