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- 222 pescherecci attivi a Chioggia, rappresentando oltre un terzo della flotta veneta.
- Un calo del 8% nel volume di pescato nel 2023, ma con un incremento del 10% nel giro d'affari, raggiungendo 24,1 milioni di euro.
- Aumento del 43,7% nella produzione di lupini grazie al consorzio Co. Ge. Vo.
La pesca in Veneto si trova a un crocevia cruciale: da una parte vi è la salvaguardia delle tradizioni; dall’altra, il bisogno pressante di innovazione per affrontare adeguatamente i problemi ecologici ed economici attuali. Il concetto di transizione ecologica risulta fondamentale, richiedendo un mutamento profondo del modo in cui vengono gestite le risorse naturali. Questo complesso processo richiede l’adozione di nuove tecnologie e una rivoluzione culturale che includa ogni componente della filiera produttiva. La sostenibilità riguarda tanto gli aspetti ambientali quanto quelli economici e sociali, e dev’essere raggiunta con forte determinazione e chiara visione.
In conclusione, la transizione ecologica è un viaggio complesso ma necessario, che richiede un impegno collettivo. La realtà della pesca e dell’acquacoltura nella regione veneta esemplifica come le collettività possano evolvere con successo anche in situazioni difficili. Qui, la sostenibilità diventa non soltanto una meta da raggiungere ma un cammino da seguire che investe ogni settore della nostra quotidianità, dal modo in cui produciamo al modo in cui consumiamo. È essenziale per ciascuno riconoscere il proprio ruolo all’interno di questo processo, contribuendo a costruire un futuro più giusto ed ecocompatibile. L’elaborazione personale attorno a tali temi può condurre ad azioni maggiormente informate e responsabili, incoraggiando un’economia che valorizzi l’efficienza delle risorse attraverso cicli virtuosi.