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Svolta sorprendente: il biogas italiano guida la rivoluzione della sostenibilità agricola

Scopri come l'Italia si posiziona tra i leader europei con oltre 2000 impianti di biogas, trasformando sottoprodotti agricoli in energia rinnovabile e promuovendo l'economia circolare.
  • L'Italia conta oltre 2000 impianti di biogas operativi, posizionandosi tra i leader del settore in Europa.
  • Il 54% delle emissioni del settore zootecnico è attribuito al metano enterico prodotto dai ruminanti.
  • Entro il 2050, si prevede un aumento del 20% nella domanda di prodotti animali, rendendo necessarie pratiche più sostenibili.

In Italia, il biogas rappresenta una risorsa fondamentale per la sostenibilità agricola, con circa 2000 impianti operativi nel 2022. Questo posiziona il paese tra i leader europei nel settore. Il biometano, derivato del biogas, è considerato dall’Unione Europea un elemento chiave del Green Deal. Durante l’evento “Dialoghi sul Biogas” a Villanova Solaro, si è discusso del ruolo della cogenerazione negli impianti di biogas e delle opportunità offerte dal decreto FER2. L’incontro ha sottolineato come la cogenerazione possa chiudere il cerchio dell’efficienza energetica, trasformando i sottoprodotti agricoli in energia rinnovabile. La produzione di biogas non solo riduce la dipendenza dai combustibili fossili, ma valorizza anche i sottoprodotti agricoli, creando un modello di economia circolare.

Metano Enterico e Settore Zootecnico: Sfide e Opportunità

Il metano enterico è principalmente prodotto dai ruminanti e si stima che rappresenti una quota significativa pari al 54% delle emissioni totali dei gas serra provenienti dal settore zootecnico. Secondo quanto riferito dalla FAO, questo ambito contribuisce a un sorprendente 12% delle complessive emissioni globali da GHG. Considerando l’aspettativa che entro il 2050 ci sia un aumento della richiesta dei prodotti animali pari a ben 20%, risulta imprescindibile adottare pratiche sostenibili per limitare tali output emissivi. Ricerche recenti suggeriscono che attraverso cambiamenti alimentari e l’applicazione strategica degli additivi sia possibile conseguire una diminuzione significativa del metano prodotto fino a raggiungere un calo del 40%. Va altresì notato che i modelli zootecnici estensivi sono in grado d’incoraggiare forme attive d’immagazzinamento del carbonio nel terreno se implementati con una gestione efficace. Il progresso verso metodologie innovative nell’ambito della misurazione come quella offerta dal sistema GreenFeed sta contribuendo non solo alla sorveglianza ma anche alla riduzione concreta dei livelli emessi di metano.

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Biogas e Biometano: Un Futuro Energetico per il Canavese

Nel contesto dell’area metropolitana torinese, le potenzialità degli allevamenti animali nel generare biogas e biometano sono notevoli; questi potrebbero soddisfare le esigenze energetiche di oltre 100mila nuclei familiari locali. Questa produzione rappresenterebbe circa il 4,5% della domanda complessiva nella regione torinese. Si stima che tali strutture possano dare vita a ben 66mila metri cubi di biogas e a circa 400mila metri cubi in termini di biometano; questa iniziativa sarebbe decisiva per abbattere l’influenza delle fonti fossili basate sul metano. A ciò si aggiunga che i pannelli solari installati sui tetti delle imprese agricole hanno il potenziale per assolvere un ulteriore 2% della richiesta elettrica totale. Malgrado tali prospettive ottimistiche, però, gli operatori del settore affrontano serie difficoltà legate all’assenza di supporto istituzionale adeguato e alle problematiche burocratiche che frenerebbero una spinta verso forme energetiche più ecologiche.

Conclusioni: Verso un Futuro Sostenibile

Il biogas e il biometano si presentano come una soluzione tangibile alle problematiche sia energetiche sia ambientali odierne. La loro creazione e impiego contribuiscono non soltanto a diminuire le emissioni nocive dei gas serra ma fungono anche da leva per implementare un sistema economico basato sull’economia circolare, in grado di valorizzare gli scarti agricoli. Nonostante ciò, affinché tali risorse possano esprimere tutto il proprio potenziale benefico, sarà indispensabile affrontare le complicazioni burocratiche in essere e offrire adeguati supporti finanziari alle imprese agricole coinvolte nel processo produttivo. L’avanzamento verso una transizione ecologica efficace esige uno sforzo comune finalizzato all’adozione di metodologie sostenibili e inventive.
Nell’ambito dell’ecologia attuale trova spazio l’idea fondamentale dell’economia circolare. Questo concetto verte attorno alla necessità imperativa di contenere gli sprechi attraverso azioni quali la riduzione del consumo materiale o il riutilizzo creativo delle risorse disponibili; un approccio essenziale rivolto a massimizzare l’efficienza nell’impiego dei mezzi disponibili; nella sfera agricola ciò implica soprattutto la capitalizzazione degli scarti attraverso trattamenti innovativi volti alla generazione d’energia rinnovabile da biomasse stesse.

Infine emerge come elemento complementare l’aspetto della cogenerazione, che abilita un uso strategico delle fonti energetiche impiegate nelle varie fasi produttive. Il fenomeno della cogenerazione, che permette la produzione concomitante di energia elettrica e termica, rappresenta un notevole incremento dell’efficienza del sistema. Questa metodologia non solo ha l’effetto positivo di limitare le emissioni inquinanti, ma conferisce anche benefici economici significativi alle aziende agricole, permettendo loro una maggiore autonomia energetica. Considerando tali aspetti, si rende evidente la necessità di perseguire una strategia che sia sia integrata che innovativa per rispondere in modo efficace alle problematiche ambientali attuali e contribuire così a edificare un domani più sostenibile.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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