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Infrastrutture: come rigenerare l’ambiente generando profitti

Scopri come le infrastrutture verdi e ibride possono riabilitare gli ecosistemi, offrendo rendimenti economici promettenti e riducendo i rischi legati alla perdita di biodiversità.
  • Servizi ecosistemici: patrimonio economico di oltre 150.000 miliardi di dollari all'anno.
  • Infrastrutture causano il 25% della perdita di biodiversità.
  • Recupero ambientale: guadagni potenziali di 250 milioni di dollari all'anno.
  • Mercato del restauro: afflusso annuale stimato in 1.200 miliardi di dollari.
  • Solo il 30% delle imprese implementa misure di rigenerazione ecologica.
  • ROI del 320% con zone umide artificiali vs. 150% soluzioni grigie.

L’importanza dei servizi ecosistemici e l’impatto delle infrastrutture

I sistemi naturali forniscono servizi essenziali per la vita umana, dall’aria che respiriamo all’acqua che beviamo, dal cibo alla regolazione del clima. Questi servizi ecosistemici, essenziali per la nostra salute e la nostra esistenza, costituiscono altresì un patrimonio economico di valore inestimabile, quantificato in più di 150.000 miliardi di dollari all’anno, un valore che quasi raddoppia il prodotto interno lordo globale.

Un recente report di Boston Consulting Group (BCG) e Quantis, intitolato “A Value-Driven Approach to Nature-Based Infrastructure”, analizza nel dettaglio il ruolo del settore delle infrastrutture nella perdita di biodiversità. Lo sviluppo di progetti infrastrutturali e le relative attività operative contribuiscono per oltre il 25% alla perdita di biodiversità causata dall’uomo, con conseguenze sulla frammentazione degli habitat, sull’esaurimento delle risorse e sull’inquinamento degli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce e marini.

Soluzioni per un futuro sostenibile: infrastrutture verdi e ibride

Nell’ambito delle infrastrutture, si profila un’opportunità cruciale nella riabilitazione degli ecosistemi naturali mediante l’integrazione tra opere ingegneristiche tradizionali e approcci nature-based, capaci di valorizzare i processi naturali al fine di gestire efficacemente le risorse disponibili e aumentare la resilienza rispetto ai cambiamenti climatici. Il crescente interesse verso queste modalità d’intervento è alimentato da promettenti rendimenti economici, nonché dalla diminuzione dei rischi associati alla perdita della biodiversità. In questo contesto, le istituzioni finanziarie ricoprono un ruolo determinante: devono infatti mobilitare investimenti privati attraverso l’impiego di strumenti innovativi orientati a promuovere una transizione ecologica sostenibile. Secondo le previsioni, il sostegno finanziario rivolto ai progetti dedicati al recupero ambientale potrebbe generare guadagni potenziali pari a circa 250 milioni di dollari all’anno per ciascuna entità coinvolta.

L’evoluzione del mercato volto al restauro della natura si presenta come una dinamica emergente, prevedendo l’afflusso annuale necessario stimato intorno ai 1.200 miliardi di dollari. Tale somma servirà a garantire il funzionamento ottimale delle imprese dedite alla consulenza tecnica, oltre allo sviluppo e sostegno progettuale in campo ambientale destinato ad attori esterni.

Tuttavia, un’indagine condotta su oltre 45 operatori infrastrutturali a livello globale evidenzia un panorama ancora frammentato e disomogeneo, con strategie di ripristino della natura molto diverse tra loro.

BCG e Quantis individuano tre tipologie di soluzioni:

  • Soluzioni convenzionali o “grigie”: infrastrutture artificiali e sistemi ingegnerizzati, come argini e canali, progettate per esigenze specifiche, ma spesso con elevato consumo di risorse, costi di manutenzione e impatti ambientali.
  • Soluzioni Nature-based (NbS): potenziamento dei processi naturali e della rigenerazione degli ecosistemi per affrontare sfide ambientali complesse, offrendo benefici multipli grazie alla loro capacità di integrarsi con l’ambiente naturale, durare nel tempo e favorire la biodiversità.
  • Soluzioni ibride: combinazione di infrastrutture grigie con approcci basati sulla natura, integrando l’efficienza delle opere ingegneristiche con i vantaggi ecologici delle NbS, per interventi su misura capaci di rispondere a esigenze complesse in modo integrato.

    Nell’ambito della responsabilità aziendale attuale, le organizzazioni sembrano mostrarsi prevalentemente focalizzate su problematiche come il cambiamento climatico e le conseguenze dell’inquinamento ambientale; tuttavia, è evidente che possiedono una consapevolezza limitata rispetto a questioni critiche quali l’utilizzo sostenibile del terreno e la proliferazione di specie invasive. Infatti, solo circa un 30% dei soggetti imprenditoriali ha implementato misure concrete ispirate alla rigenerazione ecologica (NbS), mentre ben un 80% si dedica essenzialmente alla minimizzazione dell’impatto ambientale mediante interventi operativi mirati come miglioramenti nella gestione energetica o nel contenimento degli sprechi.

    A fini di generare risultati più significativi sul piano ecosostenibile è fondamentale adottare una strategia che vada oltre i semplici sforzi di attenuazione dei danni arrecati all’ambiente: ci si deve concentrare sul ripristino naturale degli ecosistemi colpiti, sull’ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse disponibili, sull’assorbimento del carbonio atmosferico e sulla promozione della resilienza al cambiamento climatico.

    Esempi concreti di soluzioni nature-based

    Lo studio propone alcuni esempi di soluzioni nature-based che ogni comparto infrastrutturale può integrare per contribuire concretamente al ripristino della natura. Ad esempio:

    • Trasporti via terra: favorire la continuità ecologica con ponti verdi e corridoi faunistici.
    • Città: micro-foreste urbane e sistemi di drenaggio sostenibile.
    • Infrastrutture costiere: ridurre l’erosione con mangrovieti e barriere naturali.
    • Settore idrico e dei rifiuti: migliorare la qualità dell’acqua grazie a zone umide artificiali e sistemi di fitodepurazione.

    Queste soluzioni, adattabili e multifunzionali, permettono non solo di mitigare l’impatto ambientale, ma anche di generare benefici economici, sociali e di resilienza climatica. Un esempio concreto è quello di una comunità rurale del Regno Unito che ha sostituito i tradizionali sistemi di trattamento delle acque reflue con una zona umida artificiale, ottenendo un ritorno sugli investimenti (ROI) pari al 320%, più del doppio rispetto al 150% offerto dalle soluzioni convenzionali “grigie”.

    Verso un futuro rigenerativo: un imperativo economico ed ecologico

    Sfruttare i processi naturali attraverso l’adozione di soluzioni adeguate costituisce una risposta efficace alle odierne sfide ambientali. Combinando avanzamenti tecnologici con pratiche ecologiche, le infrastrutture eco-sostenibili possono garantire vantaggi reali per l’ambiente, stimolare una crescita economica responsabile e rafforzare il tessuto sociale delle comunità locali. L’evoluzione verso un’economia rigenerativa, la quale va oltre la semplice riduzione dell’impatto negativo sull’ambiente per impegnarsi a ripristinare e accrescere gli ecosistemi stessi, è divenuta una necessità impellente sia dal punto di vista ecologico che da quello economico.

    Un Passo Avanti Verso la Consapevolezza Ambientale

    L’esame delle infrastrutture, generalmente viste come interferenze nell’equilibrio ambientale, rivela il loro potenziale trasformativo in veri e propri strumenti di rigenerazione. È cruciale ricordare che l’economia circolare, oltrepassando il semplice riciclo dei materiali, presenta una prospettiva molto più ampia: essa implica la creazione di strutture progettate con l’intento d’integrare efficacemente i servizi ecosistemici.

    Come ulteriore approfondimento troviamo la valutazione integrata del capitale naturale, un approccio innovativo capace di attribuire valore economico ai servizi naturali resi dalle infrastrutture stesse. Questa metodologia facilita scelte d’investimento illuminate dal punto di vista della sostenibilità.

    Meditando su ciò: ogni iniziativa relativa alle infrastrutture dovrebbe essere concepita come una possibilità concreta per riabilitare e arricchire il contesto ecologico attorno a noi. Spetta a noi tutti promuovere una cultura dove tale opportunità venga realizzata appieno; solo così possiamo sperimentare un avvenire caratterizzato dalla sinergia tra crescita economica e preservazione dell’ambiente.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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