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- Solo il 7% delle buone pratiche RAEE proviene da imprese private in Italia, principalmente nel Nord.
- La fase del ciclo di vita che riceve maggiore attenzione è quella del fine vita e del riciclaggio.
- Il Ddl "concorrenza" introduce nuovi obblighi di trasparenza per i contributi ambientali a partire dal 31 dicembre 2023.
La corretta gestione dei rifiuti delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) è indispensabile per motivi sociali, ambientali ed economici. I RAEE possono contenere sostanze pericolose e tossiche, che devono essere trattate in modo specifico. Inoltre, questi rifiuti contengono materiali preziosi come terre rare, metalli ferrosi e plastiche che, se recuperati e valorizzati, possono essere reimmessi nel ciclo produttivo, evitando l’estrazione di materie prime vergini e favorendo un’economia circolare.
Una ricerca condotta dai borsisti Giacomo Seravalli, Mariarita Paciolla e Francesca Ferrero, sotto la supervisione dei ricercatori dell’ENEA Tiziana Beltrani, Marco La Monica, Silvio Viglia e Francesca Ceruti, ha indagato lo stato dell’arte, il livello di maturità, i limiti e gli ostacoli alla replicabilità delle azioni nazionali ed europee volte a valorizzare le risorse e minimizzare la dispersione di materia ed energia nei processi produttivi. Il quadro che emerge è quello di un’Italia poco circolare, con solo il 7% di buone pratiche relative al settore AEE/RAEE provenienti da imprese private, principalmente nel Nord Italia, e concentrate sul fine vita dei prodotti.
Le Caratteristiche delle Buone Pratiche del Settore AEE
Per studiare il mercato e le attività di recupero e valorizzazione delle materie prime critiche nei RAEE, sono state consultate e analizzate le piattaforme ECESP e ICESP, che raccolgono buone pratiche di economia circolare a livello europeo e italiano. Sono state analizzate 58 buone pratiche per il settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), organizzate in raggruppamenti comuni e confrontabili secondo variabili relative alla fase del ciclo di vita, alla diffusione sul territorio, all’attinenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), al livello di replicabilità e alla tipologia di organizzazione.
Dalla figura 1 emerge che la fase del ciclo di vita delle AEE su cui le pratiche si concentrano maggiormente è la gestione dei rifiuti, con particolare riferimento al fine vita, al riciclaggio, alla raccolta differenziata e al ricondizionamento delle apparecchiature. Questo risultato indica che l’attenzione è diretta principalmente verso la fase finale del ciclo di vita del prodotto e non a quella iniziale. Per quanto riguarda la variabile “innovazione e investimenti”, l’ecodesign e l’inizio del processo produttivo, le iniziative sono scarse. “Molti produttori non hanno una visione d’insieme e non intervengono nella fase di progettazione per migliorare la gestione del fine vita dei prodotti e il recupero delle materie prime”, spiega Mariarita Paciolla. “L’approccio sistemico, che considera il modello economico del prodotto in tutte le fasi, è lontano dall’essere implementato”, conclude Paciolla, sottolineando l’assenza di buone pratiche nel settore delle “soluzioni innovative” sulla piattaforma ICESP.
Il Prezzo delle Materie Prime Critiche
Alcune buone pratiche analizzate, geograficamente localizzate in figura 3, sono inerenti al recupero delle materie prime critiche. Per la ricerca, è stata condotta un’analisi con lo scopo di valutare gli andamenti dei prezzi delle materie prime e dei prodotti richiesti per la produzione di apparecchiature utili alla generazione di energia rinnovabile, in particolare fotovoltaico ed eolico. Valutare l’aspetto economico delle materie prime critiche è fondamentale per immaginare nuovi sistemi di recupero. Sono stati presi in considerazione silicio e alluminio (materie prime critiche), rame (materia prima strategica), sabbia silicica, argento, acciaio, prodotti, vetro trasparente e vetroresina.
I prezzi delle materie prime critiche sono un’informazione preziosa ma poco accessibile, in particolare per il silicio monocristallino e policristallino, il vetro e la sabbia silicica. Diversi enti e società raccolgono e analizzano questi dati per venderli ad aziende e player del settore. Il confronto con BloombergNEF (fornitore di ricerca strategica per i settori dell’energia, dei trasporti, dell’industria, dell’edilizia e dell’agricoltura) è utile per comprendere il valore delle informazioni raccolte. In alcuni casi, è possibile trovare numeri indice dei prezzi che hanno aiutato nella definizione dell’andamento del prezzo negli anni, come per il rame. Confrontando il prezzo delle materie prime critiche seconde con quelle vergini, emerge che risulta economicamente più conveniente l’estrazione rispetto al riutilizzo. “Senza sussidi e aiuti alle imprese, pochi privati si cimentano in questo settore poiché la probabilità di operare in perdita è alta”, spiega Seravalli. “Per esempio, il silicio lavorato, utilizzato nei pannelli solari, ha subito un abbassamento vertiginoso dei prezzi, costringendo le aziende a interrompere la produzione per non vendere in perdita. È difficile inserire l’ideale di circolarità e di riuso delle materie prime”.
Nuove Norme sulla Trasparenza dei Contributi Ambientali
Una novità importante nella gestione dei RAEE è rappresentata dal Ddl “concorrenza”, entrato in vigore il 31 dicembre 2023 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questo decreto recepisce all’articolo 6 una modifica dell’articolo 8 del D. lgs. 49/2014, introducendo nuovi obblighi per i sistemi di gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Sono stati aggiunti i commi 3-bis, 3-ter e 3-quater, che prevedono che i sistemi di gestione individuali e collettivi dei RAEE assicurino la pubblicità e la diffusione sul sito web delle informazioni relative ai valori dei Contributi Ambientali (CAC), differenziati per apparecchiatura, entro 30 giorni dalla determinazione del valore. L’obbligo di trasparenza si estende anche agli importi calcolati utilizzando gli avanzi di gestione dai contributi ambientali.
Questa modifica, proposta e voluta da Erion WEEE, il principale Consorzio italiano di Responsabilità Estesa del Produttore nel settore RAEE, ha l’obiettivo di aumentare la trasparenza nella gestione dei rifiuti. “Erion WEEE pubblica su internet i contributi ambientali, nel valore della trasparenza non facciamo ‘offerte speciali’ a nessun Produttore. La modifica al D. Lgs. 49/2014 dal DDL Concorrenza mette i Sistemi Collettivi di gestione RAEE sullo stesso livello, obbligando altri Consorzi ad essere trasparenti quanto Erion WEEE”, commenta Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE. “Il Sistema RAEE potrà sviluppare una competizione sana, garantendo ai Produttori la possibilità di scegliere consapevolmente”.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la gestione dei RAEE rappresenta una sfida complessa ma fondamentale per il futuro della sostenibilità e dell’economia circolare. La ricerca e le analisi condotte evidenziano come l’Italia sia ancora lontana dall’implementare un approccio sistemico e integrato alla gestione dei rifiuti elettronici. Tuttavia, le nuove normative sulla trasparenza dei contributi ambientali rappresentano un passo avanti significativo verso una maggiore responsabilizzazione e consapevolezza da parte dei produttori e dei consumatori.
Nozione base: La transizione ecologica implica un passaggio da un modello economico lineare, basato sull’estrazione, produzione e smaltimento, a un modello circolare, dove i materiali vengono costantemente riutilizzati e riciclati, riducendo così l’impatto ambientale e la dipendenza dalle risorse naturali.
Nozione avanzata: Un aspetto cruciale dell’economia circolare è l’ecodesign, che prevede la progettazione di prodotti con un ciclo di vita esteso e facilmente riciclabili. Questo approccio richiede un cambiamento culturale e tecnologico significativo, che coinvolge tutti gli attori della filiera produttiva, dai designer ai consumatori finali.
Riflettendo su questi temi, è chiaro che ogni piccolo passo verso una gestione più sostenibile dei RAEE può avere un impatto significativo sul nostro ambiente e sulla nostra economia. La trasparenza e la responsabilità sono elementi chiave per costruire un futuro più verde e sostenibile.