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- L'impianto di Cerignola ha prodotto 4.800.000 Smc di biometano in un anno.
- Processate 60.000 tonnellate di sansa e foglie di ulivo, producendo 51.000 tonnellate di fertilizzante organico.
- La filiera corta coinvolge produttori locali entro un raggio di 10 km, riducendo l'impatto ambientale.
Nel cuore della Puglia, la provincia di Foggia ospita un esempio pionieristico di economia circolare, dove la sansa delle olive, un sottoprodotto spesso trascurato, viene trasformata in una risorsa preziosa. Questo processo avviene grazie alla digestione anaerobica, una tecnologia che permette di produrre biometano, un combustibile rinnovabile. L’impianto di Cerignola, attivo dal settembre 2023, rappresenta uno dei primi esempi in Italia di questa innovativa applicazione. Situato tra 90 ettari di uliveti, l’impianto è un simbolo di come l’agricoltura possa integrarsi con l’innovazione tecnologica per promuovere la sostenibilità.
Un Modello di Economia Circolare
La società Agricola Arca, nata dalla collaborazione di cinque famiglie con una lunga tradizione nel settore agroindustriale, ha sviluppato un impianto che utilizza sottoprodotti agricoli locali, come la sansa bifasica e le foglie di ulivo, in co-digestione con effluenti zootecnici. Questo processo produce biometano a una capacità di 500 Sm3/ora, energia elettrica e termica per l’autosufficienza, e un fertilizzante organico di alta qualità. In un solo anno, l’impianto ha processato circa 60.000 tonnellate di sansa e foglie di ulivo, producendo 4.800.000 Smc di biometano e 51.000 tonnellate di fertilizzante. Questi risultati dimostrano l’efficacia di un ciclo produttivo che non solo riduce i costi di concimazione a zero, ma incrementa anche il carbonio organico nei suoli, rigenerando le colture in modo naturale.
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Impatto e Sostenibilità
L’impianto di Cerignola si distingue per la creazione di una filiera corta, con un raggio medio di 10 km, e per il coinvolgimento diretto dei produttori locali nella valorizzazione economica dei sottoprodotti. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma offre vantaggi significativi in termini di sostenibilità certificata. La campagna nazionale “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente ha riconosciuto questo progetto come un esempio virtuoso da replicare a livello nazionale. L’iniziativa “Biogasfattobene”, promossa dal Consorzio Italiano Biogas, sottolinea l’importanza di un modello integrato che unisce produzione di biogas, qualità alimentare e pratiche agricole sostenibili.
Un Futuro Sostenibile
L’impianto di Cerignola rappresenta un passo significativo verso la decarbonizzazione e l’indipendenza energetica dell’Italia. Con oltre 1.700 impianti di biogas e una produzione annua di 850 milioni di Smc di biometano, l’Italia è il secondo produttore europeo. Tuttavia, il potenziale è ancora maggiore, con obiettivi ambiziosi fissati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima per il 2030. La sfida è accelerare lo sviluppo di impianti di digestione anaerobica e promuovere campagne informative per contrastare le fake news sul biometano.
Conclusioni: Un Percorso di Innovazione e Sostenibilità
La transizione ecologica è un processo che richiede un cambiamento radicale nel modo in cui utilizziamo le risorse naturali. Un concetto fondamentale è l’economia circolare, che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a valorizzare i sottoprodotti. L’esempio di Cerignola dimostra come sia possibile trasformare un problema in una risorsa, creando un ciclo virtuoso che beneficia l’ambiente e l’economia locale.
In un contesto più avanzato, la digestione anaerobica rappresenta una tecnologia chiave per la gestione sostenibile dei rifiuti organici. Questo processo non solo produce energia rinnovabile, ma contribuisce anche alla riduzione delle emissioni di gas serra, migliorando la qualità del suolo attraverso il digestato. Riflettere su questi temi ci invita a considerare come le innovazioni tecnologiche possano integrarsi con le pratiche tradizionali per costruire un futuro più sostenibile.