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Italia leader in economia circolare: i numeri che lo confermano

L'Italia si distingue nel panorama europeo per la gestione sostenibile dei rifiuti e il ruolo cruciale delle piccole imprese nell'economia circolare. Scopri tutti i dettagli del VI rapporto.
  • L'Italia è al primo posto per l'indice di circolarità con 45 punti, superando Germania (38 punti), Francia (30 punti), Polonia e Spagna (26 punti ciascuna).
  • Il tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio in Italia è del 71,7%, 8 punti sopra la media UE.
  • Nel settore RAEE, il tasso di riciclaggio italiano è dell'87,1%, superiore alla media UE dell'81,3%.
  • Il consumo di materiali è aumentato dell'8,5% dal 2018, raggiungendo 12,8 tonnellate per abitante nel 2022.

L’Italia si riconferma leader in Europa per l’economia circolare, un primato che sottolinea l’importanza della gestione sostenibile delle risorse e del riciclo. Durante la VI Conferenza Nazionale sull’economia circolare, organizzata dal Circular Economy Network in collaborazione con ENEA, è stato presentato il VI rapporto sull’economia circolare che evidenzia come il nostro Paese sia al primo posto per l’indice di circolarità. Questo risultato positivo deriva principalmente dalla gestione dei rifiuti, dove l’Italia si distingue per il tasso di riciclo.

Performance di Circolarità

Il rapporto confronta le performance di circolarità delle cinque maggiori economie dell’Unione Europea: Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia. L’Italia guida la classifica con 45 punti, seguita da Germania (38 punti), Francia (30 punti), Polonia e Spagna (26 punti ciascuna). Il trend italiano è in crescita dal 2021, con un tasso di riciclo dei rifiuti di imballaggio del 71,7%, superando di 8 punti la media UE. Anche per i rifiuti urbani, il dato è positivo: nel 2022, l’Italia ha raggiunto il 49,2%, superando la media UE del 48,6%, pur rimanendo sotto la Germania (69%).

Buone notizie arrivano anche dal riciclaggio dei RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), con un tasso dell’87,1% (dato 2021), superiore alla media UE dell’81,3%. Le piccole imprese sono il motore dell’economia circolare in Italia, costituendo quasi la totalità delle aziende e giocando un ruolo essenziale nella transizione verso un’economia circolare.

Impatto Economico e Occupazionale

L’economia circolare non solo favorisce la sostenibilità ambientale, ma innesca anche meccanismi di creazione di occupazione. Nel 2021, 4,3 milioni di persone erano impegnate in attività legate a questo settore, con l’Italia che contava 613.000 lavoratori nel comparto, rappresentando il 2,4% dell’occupazione totale. Questa percentuale rappresenta un incremento del 4% rispetto al 2017, posizionando l’Italia al secondo posto dopo la Germania.

Nonostante i risultati positivi, il nostro Paese deve affrontare alcune criticità. Il consumo di materiali è aumentato dell’8,5% rispetto al 2018, raggiungendo 12,8 tonnellate per abitante nel 2022, al di sotto della soglia media europea di 14,9 tonnellate. La dipendenza dalle importazioni di materiali, sebbene in calo rispetto al 2018, rimane ancora elevata (46,8%).

Materie Prime Critiche e Soluzioni Sostenibili

Il rapporto presenta un aggiornamento sulle materie prime critiche strategiche, con un focus sulle terre rare e sul rame. A livello mondiale, l’85% delle terre rare leggere e la totalità delle terre rare pesanti impiegate dipendono dalle esportazioni cinesi. La crescente domanda di materie prime critiche pone una grande sfida, e la soluzione sostenibile è il riciclo. L’Italia e l’Europa devono aumentare la quantità di materie recuperate attraverso il riciclo per ridurre la dipendenza dalle importazioni e promuovere una maggiore sostenibilità.

Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha sottolineato l’importanza dell’economia circolare come via per accelerare la transizione ecologica. In un video messaggio, ha affermato: “L’economia circolare è l’unica economia che l’umanità e il Pianeta possono permettersi per i prossimi decenni, per preservare le risorse per le future generazioni.”

Gestione dei Rifiuti e Iniziative del Gruppo Iren

Il Gruppo Iren si distingue per il suo impegno nella gestione dei rifiuti, con obiettivi di riduzione della produzione, incremento del recupero di materia e produzione energetica, seguendo i principi di prevenzione, sostenibilità e sicurezza. Nel 2023, il 64% dei rifiuti prodotti dal Gruppo è stato sottratto allo smaltimento, con un trend in crescita. Il restante 36% dei rifiuti prodotti è stato destinato a incenerimento con recupero energetico (19%), discarica (5%) e altre operazioni di smaltimento (76%).

L’approccio circolare distingue anche il servizio di raccolta rifiuti urbani del Gruppo Iren, che nel 2023 ha operato in un bacino di oltre 3,8 milioni di abitanti, gestendo circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. Il Gruppo promuove iniziative di sensibilizzazione e informazione per diffondere la cultura e la consapevolezza dei comportamenti alla riduzione della produzione di rifiuti.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’Italia si conferma leader in Europa per l’economia circolare, grazie a una gestione efficiente dei rifiuti e al ruolo cruciale delle piccole imprese. Tuttavia, il Paese deve affrontare sfide legate al consumo di materiali e alla dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche. La transizione ecologica richiede un impegno costante e l’adozione di soluzioni sostenibili come il riciclo.

Nozione base: La transizione ecologica è il processo di trasformazione dei sistemi economici e sociali verso modelli più sostenibili, che riducono l’impatto ambientale e preservano le risorse naturali per le future generazioni.

Nozione avanzata: L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a valorizzare le risorse attraverso il riciclo, il riutilizzo e la riparazione dei prodotti. Questo approccio non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale, ma può anche generare nuove opportunità economiche e occupazionali, promuovendo un uso più efficiente delle risorse.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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