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Quali sono le sfide della Toscana per un’economia circolare sostenibile?

Scopri come la regione Toscana sta affrontando le sfide normative e operative per la localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti e le innovazioni delle aziende locali.
  • La Giunta regionale della Toscana ha presentato il Piano regionale dell'economia circolare, che è ora nella fase di osservazioni del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (Mase).
  • Il Piano regionale prevede la localizzazione dei nuovi impianti entro 180 giorni dall'approvazione finale, basandosi su 41 progetti presentati da privati.
  • Il Green Deal della Commissione Europea, introdotto a marzo 2020, mira a un'economia a zero emissioni di carbonio entro il 2050, influenzando le normative regionali.
  • La startup Funghi Espresso di Scandicci utilizza fondi di caffè per coltivare funghi, riducendo della metà lo spazio utilizzato rispetto alle coltivazioni tradizionali.
  • L'alleanza per l'economia circolare in Toscana prevede investimenti di oltre un miliardo di euro in nuovi impianti di recupero e riciclo.

L’iter di approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti in Toscana, noto come Piano regionale dell’economia circolare, è lungo e complesso. La Giunta presenta il Piano, il Consiglio lo discute e lo “adotta”. Si apre poi una fase di osservazioni sul Piano e una procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas). La Giunta raccoglie le osservazioni, che può accogliere, non accogliere, oppure considerare non pertinenti. Il Piano torna quindi in Consiglio per l’approvazione finale e successivamente va alla Commissione europea per un visto di congruità, senza però ricevere finanziamenti europei.

Attualmente, la fase di osservazioni del Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica (Mase) è avanzata, e un’osservazione “strutturale” ha sollevato un dibattito istituzionale. In discussione è la “logica” adottata dalla Giunta regionale per formulare il Piano: una semplice stima dei fabbisogni impiantistici, con la localizzazione finale dei nuovi impianti affidata alle Autorità di ambito entro 180 giorni dall’approvazione finale del Piano. Questa procedura si basa su un elenco di 41 progetti presentati da privati nella fase di avviso pubblico preliminare del Piano, individuando eventualmente altri impianti.

Secondo il Mase, questa procedura non è in linea con il Testo unico ambientale all’articolo 199, comma 3 lettera g). I piani regionali di gestione dei rifiuti devono prevedere un complesso di attività per determinare i fabbisogni impiantistici necessari a garantire la gestione dei rifiuti urbani secondo criteri di trasparenza, efficacia, efficienza, economicità e autosufficienza. La Regione Toscana, secondo il Mase, deve indicare nel Piano gli impianti necessari per chiudere i flussi in autosufficienza, almeno per i rifiuti indifferenziati, cosa che attualmente non fa.

La Giunta regionale ha replicato all’osservazione con controdeduzioni, ripercorrendo il proprio ragionamento giuridicamente complesso, opposto a quello del ministero. Il conflitto su questa linea interpretativa della legge (D. Lgs 152/06) e del Programma nazionale di gestione dei rifiuti (legge del 2022) appassiona analisti economici e giuridici del settore dei rifiuti urbani, caratterizzato da un “market design” incerto e approssimativo, aperto a interpretazioni diverse.

L’Economia Circolare in Toscana: Azioni e Innovazioni

Dieci aziende e un’associazione lavorano in Toscana per costruire un futuro sostenibile. A che punto è la transizione ecologica in Toscana? Le aziende sono pronte ad essere protagoniste di un’economia circolare, basata su condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali prodotti.

Le linee guida del cambiamento verde sono state dettate a marzo 2020 con il Green Deal della Commissione Europea, con l’obiettivo di raggiungere un’economia a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Nel nuovo piano d’azione votato dal Parlamento europeo a febbraio 2021 sono incluse norme severe su riciclo e riduzione dei rifiuti, con obiettivi vincolanti sull’impronta ecologica dei materiali.

La Toscana sta facendo la sua parte con l’approvazione in Consiglio regionale della proposta di legge per l’istituzione del Piano regionale per la transizione ecologica (Prte). L’assessore all’Ambiente Monia Monni ha dichiarato che l’obiettivo è una regione carbon neutral, grazie al nuovo piano coordinato con l’Agenda 2030 e le sfide dell’economia circolare, della gestione dei rifiuti, dell’energia pulita e dell’efficienza energetica.

Tra le dieci realtà toscane impegnate in modelli di economia circolare, si distingue la startup “Funghi Espresso” di Scandicci (Firenze), che produce funghi freschi a partire dai fondi di caffè. I fondi di caffè, ricchi di minerali e sostanze nutritive, vengono ritirati nei bar e ristoranti del territorio e utilizzati come substrato per la coltivazione, senza pastorizzazione e senza l’uso di sostanze chimiche. I funghi sono coltivati in verticale, su supporti sospesi, riducendo della metà lo spazio utilizzato rispetto alle coltivazioni tradizionali. Il concetto di rifiuto viene superato: il substrato di coltivazione diventa ammendante organico per l’agricoltura, chiudendo il ciclo del caffè.

I Progetti con l’Alleanza Circolare

Nasce l’”Alleanza per l’economia circolare”, costituita da aziende toscane e leader internazionali che partecipano all’avviso sull’impiantistica della Regione. Sono stati presentati studi di fattibilità per tre “Distretti Circolari” per concertare con i territori e risolvere il gap impiantistico, con oltre un miliardo di investimenti previsti.

Il 31 marzo 2022 si sono chiusi i termini di presentazione alla Regione Toscana dell’interesse per l’”avviso pubblico esplorativo” rivolto alle imprese per la realizzazione di impianti di recupero e riciclo per il completamento del ciclo dei rifiuti con tecnologie innovative. Gli orientamenti del “Nuovo Piano Regionale dell’economia circolare” prevedono targets sfidanti al 2035: 80-85% di raccolta differenziata, 65% di riciclo, e un limite del 10% per il conferimento in discarica, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2050 e con gli indirizzi nazionali ed europei per lo sviluppo dell’economia circolare.

L’obiettivo è creare un sistema impiantistico e filiere di riciclo che trasformino i rifiuti residui e gli scarti in matrici energetiche, biocombustibili a carbonio riciclato e nuovi polimeri, reimmettendoli nel sistema produttivo e garantendo la chiusura del processo “end of waste”.

La costruzione di soluzioni di economia circolare presenta un dilemma e una sfida: esplorare soluzioni mai realizzate prima, basate su tecnologie innovative, senza poter contare su esperienze consolidate dell’economia lineare basata su risorse principalmente fossili.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il percorso della Toscana verso un’economia circolare è segnato da sfide normative e operative, ma anche da innovazioni e collaborazioni promettenti. La localizzazione degli impianti di gestione dei rifiuti è un nodo cruciale che richiede un equilibrio tra le esigenze normative e le dinamiche di mercato. Le aziende toscane stanno già dimostrando come l’economia circolare possa essere una realtà concreta, trasformando i rifiuti in risorse preziose.

Nozione base: La transizione ecologica implica un passaggio da un modello economico lineare, basato su “prendi, produci, usa e getta”, a un modello circolare che mira a ridurre al minimo i rifiuti e a riutilizzare le risorse il più possibile.

Nozione avanzata: L’economia circolare non riguarda solo il riciclo dei materiali, ma anche la progettazione di prodotti e processi che riducano al minimo l’uso di risorse e l’impatto ambientale lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Questo richiede innovazioni tecnologiche, cambiamenti nei modelli di consumo e una collaborazione tra tutti gli attori della catena del valore.

Riflettendo su questi temi, possiamo chiederci: come possiamo, nel nostro quotidiano, contribuire a questa transizione? E quali innovazioni possiamo aspettarci nei prossimi anni per rendere il nostro mondo più sostenibile e resiliente?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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