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- Civitella di Romagna, Maiolo e Borghi sono i comuni sotto i 5.000 abitanti premiati per il minor quantitativo di rifiuto urbano prodotto.
- Si stima che 44 comuni colpiti dalla prima alluvione abbiano prodotto circa 100.000 tonnellate di rifiuti da gestire, evidenziando l'impatto degli eventi climatici estremi.
- A Carpi, sono stati prodotti solo 468,7 kg di rifiuti urbani per abitante all'anno e la quota di materiale recuperato tramite la differenziazione dei rifiuti è stata dell'86,4%.
Focus sull’Economia Circolare e la Gestione dei Rifiuti in Emilia-Romagna
Il 7 marzo 2025, Forlì ha ospitato la diciassettesima edizione di Ecoforum – Comuni Ricicloni dell’Emilia-Romagna, un evento cruciale organizzato da Legambiente per promuovere un dialogo costruttivo tra i principali attori dell’economia circolare, dello smaltimento dei rifiuti e del recupero delle materie prime. L’evento ha offerto una piattaforma per analizzare le sfide e le opportunità nel settore, con un’attenzione particolare alla gestione dei rifiuti in situazioni di emergenza climatica.
Durante l’Ecoforum, sono stati premiati i Comuni Ricicloni che si sono distinti per le loro performance nella gestione dei rifiuti. Nella categoria dei comuni sotto i 5.000 abitanti, Civitella di Romagna ha conquistato il primo posto, seguita da Maiolo (Rimini) e Borghi, per il minor quantitativo di rifiuto urbano prodotto. Tra i comuni con una popolazione compresa tra 5.000 e 25.000 abitanti, Predappio, Forlimpopoli e Meldola hanno primeggiato. Forlì si è classificata al terzo posto tra i comuni con più di 25.000 abitanti, preceduta da Casalecchio di Reno e Carpi. Premilcuore, Santa Sofia e Bagno di Romagna hanno registrato il maggior aumento percentuale nella raccolta differenziata.
Un tema centrale dell’Ecoforum è stata la gestione dei rifiuti generati da eventi climatici estremi, con un focus specifico sulle alluvioni che hanno colpito la regione negli ultimi anni. L’intensificazione di tali eventi, causata dal cambiamento climatico, richiede l’individuazione di pratiche efficaci per gestire i rifiuti derivanti da danni materiali. Si stima che solo 44 dei comuni colpiti dalla prima alluvione abbiano prodotto circa 100.000 tonnellate di rifiuti da gestire. Questo problema non è limitato alla Romagna, ma riguarda l’intero territorio nazionale, data la crescente frequenza degli eventi estremi.
Analisi dei Dati e Tendenze Emergenti
Durante l’evento, sono stati presentati i dati della diciassettesima edizione di Comuni Ricicloni, che offrono un quadro dettagliato della gestione dei rifiuti nella regione. L’analisi dei dati Arpae rivela una situazione con luci e ombre. Da un lato, alcuni comuni raggiungono percentuali di raccolta differenziata prossime al 95%. Dall’altro, si osserva un aumento del quantitativo complessivo di rifiuti prodotti, anche in comuni virtuosi. Questo incremento è influenzato da diversi fattori e sottolinea la necessità di interventi più efficaci per ridurre la produzione di rifiuti da parte di cittadini e imprese.
Sebbene sia cresciuto il numero di amministrazioni locali che hanno centrato i traguardi fissati dal Piano Regionale Rifiuti e Bonifiche (120 kg di scarti per residente ogni anno e 80% di separazione dei materiali), queste rappresentano ancora una porzione minoritaria rispetto al totale dei comuni regionali. Molte municipalità con meno di 5.000 residenti faticano a raggiungere questi target. I comuni più efficienti prediligono sistemi di tariffazione commisurata alla produzione di rifiuto e il prelievo a domicilio, dimostrando la validità di tali approcci per una migliore gestione dei rifiuti. Tuttavia, nell’anno preso in esame dal rapporto, non si sono riscontrate modifiche rilevanti nel numero di comuni che hanno adottato la tariffazione puntuale.
Un aspetto critico emerso dal dossier è la percentuale di materiali differenziati effettivamente riciclati. Una stima, relativa ai soli comuni capoluogo, indica che circa un quarto dei rifiuti differenziati viene scartato. Questo dato evidenzia la necessità di migliorare i processi di selezione e riciclo, tenendo conto della variabilità del tasso di riciclaggio in base al materiale (dal 25% per la plastica a oltre il 90% per il legno) e della correlazione tra le modalità di raccolta e il grado di “impurità” dei materiali raccolti.
Buone Pratiche e Iniziative Comunali
L’Ecoforum ha dato spazio alla presentazione di “Buone Pratiche” promosse dai comuni dell’Emilia-Romagna per ridurre i rifiuti e promuovere la raccolta differenziata. L’esame ha riguardato primariamente la diminuzione dell’utilizzo di articoli monouso nelle sale da pranzo scolastiche e durante le feste popolari, le metodologie di prelievo dei RAEE e degli scarti tessili, le operazioni di risanamento dell’amianto e gli acquisti ecosostenibili da parte della Pubblica Amministrazione.
Solo 12 comuni su 45 hanno adottato una delibera per l’eliminazione della plastica monouso. Ciononostante, almeno 28 municipalità dispongono di una mensa che utilizza esclusivamente vasellame riutilizzabile, soprattutto nelle scuole dell’infanzia.
Riguardo alla raccolta dei RAEE, la metà delle amministrazioni comunali ha allestito punti di raccolta specifici, mentre quasi tutte possiedono centri per la raccolta di prodotti tessili e oli esausti.
Molti comuni hanno attivato misure per il monitoraggio dell’amianto e incentivi per la rimozione dagli edifici privati. L’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) negli appalti pubblici è in crescita, ma rimane difficoltosa per alcuni comuni a causa della mancanza di conoscenza, della scarsa risposta del mercato dei fornitori e del timore di procedure più lunghe.
Carpi si conferma tra i comuni più virtuosi, ottenendo una doppia medaglia d’argento per il minor quantitativo di rifiuti urbani prodotti (468,7 kg/abitante/anno) e per il minor quantitativo di rifiuti indifferenziati (63,6 kg/abitante). L’86,4% è stata la quota di materiale recuperato tramite la differenziazione dei rifiuti. Aimag, il gestore dei rifiuti di Carpi, si è classificato al secondo posto tra i gestori regionali, con 49,5 kg pro capite di rifiuto a smaltimento e l’89% di raccolta differenziata negli undici comuni serviti.

Verso un Futuro Sostenibile: Sfide e Prospettive
L’Ecoforum ha evidenziato l’importanza di affrontare le sfide legate alla gestione dei rifiuti in un contesto di cambiamenti climatici. L’impatto degli eventi estremi è destinato ad aumentare, e sarà necessario gestire quantitativi significativi di rifiuti. Acquisire consapevolezza degli eventi passati è vitale per ottimizzare le iniziative future e ridurre al minimo le ripercussioni dei mutamenti climatici.
Nonostante i progressi nella raccolta differenziata, è necessario intervenire alla fonte sui prodotti che diventano rifiuti. La sfida dei prossimi anni sarà quella di adottare azioni più incisive per ridurre la produzione di rifiuti e promuovere un’economia circolare. L’Ecoforum ha rappresentato un’importante occasione per confrontarsi su queste tematiche e individuare strategie innovative per un futuro più sostenibile.
Oltre la Raccolta Differenziata: Un Nuovo Paradigma per la Gestione dei Rifiuti
L’Ecoforum ci ha offerto uno spaccato chiaro: la raccolta differenziata, pur essendo un pilastro fondamentale, non è la panacea di tutti i mali. Dobbiamo guardare oltre, verso un approccio che metta al centro la prevenzione e la riduzione dei rifiuti alla fonte. Immagina un mondo in cui i prodotti sono progettati per durare, per essere riparati e riutilizzati, in cui l’usa e getta è un’eccezione e non la regola. Un mondo in cui le aziende si fanno carico della responsabilità dei loro prodotti, dalla produzione allo smaltimento.
Questo richiede un cambio di mentalità profondo, sia da parte dei consumatori che delle imprese. Dobbiamo imparare a consumare in modo più consapevole, privilegiando prodotti sostenibili e riducendo gli sprechi. Le aziende, d’altro canto, devono investire in innovazione e progettazione ecocompatibile, creando prodotti che siano facili da riciclare e che abbiano un impatto ambientale minimo. La transizione verso un’economia circolare è una sfida complessa, ma è anche un’opportunità straordinaria per creare un futuro più sostenibile e prospero per tutti.
Nozione base: L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che implica la condivisione, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. In questo modo, si riduce il ciclo di vita dei prodotti, si riducono i rifiuti e si proteggono le risorse naturali.
Nozione avanzata: L’analisi del ciclo di vita (LCA) è una metodologia che valuta l’impatto ambientale di un prodotto o servizio lungo l’intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime alla produzione, distribuzione, utilizzo e smaltimento. L’LCA può essere utilizzata per identificare le fasi del ciclo di vita con il maggiore impatto ambientale e per sviluppare strategie per ridurre tale impatto, contribuendo a un’economia più circolare e sostenibile.
Riflettiamo: Quante volte ci fermiamo a pensare a dove finiscono i nostri rifiuti? Siamo consapevoli dell’impatto che le nostre scelte di consumo hanno sull’ambiente? Forse è il momento di iniziare a porci queste domande e di agire di conseguenza, per un futuro più verde e sostenibile.