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- 15 miliardi di euro necessari per la trasformazione ecologica dell'industria del vetro entro il 2050.
- Incremento dei costi di produzione di 122,24 euro per tonnellata con l'opzione "green fuels".
- Aumento del consumo di energia elettrica del 387% per implementare soluzioni di decarbonizzazione.
L’industria del vetro italiana è affrontata da un’impresa decisiva: realizzare l’obiettivo di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2050. Uno studio condotto da Assovetro insieme a KPMG ha stimato che il costo per questa trasformazione sia di circa 15 miliardi di euro. Questo investimento è vitale per conservare la competitività del settore, che si piazza come la seconda maggiore manifattura in Europa con circa 29.000 lavoratori impiegati. Al momento, le aziende italiane specializzate nella produzione di vetro sono all’avanguardia in Europa per quanto riguarda l’efficienza energetica e il riciclo, ma per centrare l’obiettivo di decarbonizzazione è indispensabile un sostegno normativo e una pianificazione strategica su scala nazionale ed europea. Senza una chiara guida su strada (“roadmap”), si corre il pericolo di uno spostamento delle attività verso paesi con standard ambientali minori, aggravando piuttosto che risolvendo i problemi ecologici.
Strategie di decarbonizzazione: scenari e costi
Lo studio commissionato da Assovetro delinea due principali prospettive per decarbonizzare l’industria del vetro. La prima opzione, chiamata “green fuels”, punta sull’impiego difuscato di combustibili eco-compatibili come il biometano e l’idrogeno, affiancati dall’uso di tecnologie per il sequestro e lo stoccaggio del carbonio (CCS), al fine di annullare le emissioni residue. Questo metodo comporterebbe un incremento dei costi di produzione di circa 122,24 euro per tonnellata di vetro, con un incidenza economica globale di circa un miliardo di euro ogni anno. Nella seconda ipotesi, incentrata su CCS, si continua a utilizzare principalmente gas naturale, con costi aggiuntivi pari a 75,52 euro per tonnellata e un impatto economico stimato di 620 milioni di euro all’anno. Entrambe le visioni richiedono imponenti investimenti in infrastrutture e incrementi nel consumo di energia elettrica, del 387% e 189% rispettivamente, entro il 2050.
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Proposte per un futuro sostenibile
Per concretizzare gli obiettivi di decarbonizzazione, Assovetro ha formulato sette direttive chiave. Tra queste, risultano essenziali il supporto economico per investimenti e per l’acquisto di fonti energetiche a emissioni zero, come l’elettricità e l’idrogeno, al fine di mantenere la competitività del comparto. È auspicabile una riforma del sistema europeo di scambio di quote di emissione (ETS) per prevenire speculazioni e la mancanza di permessi di emissione. Inoltre, sboccia la necessità di sviluppare reti infrastrutturali, come le reti elettriche e CCS, attraverso gli investimenti pubblici e una normativa solida. Guardando in avanti, un piano per la produzione di energia verde e l’uso di spazi pubblici per installazioni da fonti rinnovabili saranno determinanti per appoggiare la transizione energetica.
Un futuro di vetro: verso un’economia circolare
L’evoluzione ecologica del settore del vetro offre un’opportunità straordinaria per incentivare un’economia circolare. L’aumento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di frammenti di vetro riciclato sono strategie essenziali per limitare l’impronta ambientale. In un’economia circolare, i rifiuti diventano risorse, e il vetro, con la sua peculiarità di poter essere riciclato indefinitamente senza perdere qualità, incarna alla perfezione questo concetto. Comunque, questo cambiamento non esige solo tecniche innovative ma anche una trasformazione culturale e sociale. È cruciale che governi, aziende e cittadini uniscano forze per instaurare un sistema sostenibile che ottimizzi l’uso delle risorse naturali e riduca le emissioni.
Nel contesto della transizione ecologica, si deve comprendere che tutte le scelte, individuali o collettive, hanno un’influenza sul nostro ambiente naturale. La sostenibilità non riguarda solamente la tecnologia, ma coinvolge pure comportamenti e valori. Per esempio, preferire prodotti fabbricati con vetro riciclato può contribuire a una minore domanda di materie prime nuove e a ridurre le emissioni connesse alla loro realizzazione. A un livello più elevato, la transizione ecologica richiede la costituzione di sistemi integrati che ottimizzino l’uso delle risorse, limitino i rifiuti e stimolino la resistenza ambientale. Riflettere su come le nostre azioni giornaliere condizionano l’ambiente aiuta a costruire un domani più ecosostenibile per le generazioni avvenire.