Transizione energetica ed economia circolare: qual è il vero impatto sui lavoratori?

L’attuale quadro economico globale affronta una sfida unica e impegnativa: muoversi verso un’economia più sostenibile e di tipo circolare. Secondo una recente analisi, per navigare con successo in questa transizione sarà necessario formare circa 100 milioni di nuovi lavoratori a livello mondiale. Questi professionisti dovranno padroneggiare pratiche sostenibili, sviluppare veicoli elettrici e ottimizzare l’efficienza energetica. L’importanza di questo cambiamento è stata evidenziata durante l’evento “The Green Job. Dalla tecnologia ai Raee: le competenze emergenti nel mercato del lavoro”, che ha segnato la conclusione dell’iniziativa “Training for Circularity. Borse di Studio (Weee Edition)”.

Impatto Occupazionale della Transizione Verde

Il passaggio a un’economia sostenibile avrà inevitabilmente delle ripercussioni sul mercato del lavoro. A livello globale, si prevede che questa transizione comporterà la sparizione di circa 78 milioni di posti di lavoro, soprattutto nei settori basati su risorse naturali ad alto impatto e nei comparti legati ai combustibili fossili. Negli Stati Uniti, ad esempio, si stima che il settore dell’energia potrebbe vedere la scomparsa di 1,7 milioni di posizioni occupazionali nei futuri legati ai combustibili fossili. In Europa, l’eliminazione progressiva dell’energia derivata dal carbone potrebbe risultare nella perdita di 54 mila a 112 mila posti di lavoro direttamente collegati. Un’ascesa di competenze sarà cruciale per attenuare i costi sociali della transizione, contribuendo a diminuire il rischio di disoccupazione, comportamenti penalizzanti e dissenso sociale.

Formazione e Innovazione per un Futuro Sostenibile

Nonostante le insidie, la transizione verso un’economia circolare apre la strada a nuove opportunità. Durante l’incontro “The Green Job”, dieci borsisti coinvolti nel progetto “Training for Circularity” hanno avuto l’opportunità di sviluppare capacità nell’ambito dell’economia circolare, concentrandosi sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Questi giovani professionisti hanno studiato l’ecodesign, sviluppato tecnologie eco-innovative per il trattamento dei Raee e acquisito competenze in strategie di comunicazione, marketing e approvvigionamento fondi per la sostenibilità. Giorgio Arienti, che ricopre il ruolo di Direttore Generale di Erion Weee, ha affermato l’importanza cruciale di un investimento in nuove capacità e professionalità per semplificare il passaggio dall’economia tradizionale a uno schema circolare.

Un Impegno Concreto per il Cambiamento

Per procedere verso un’economia ecologicamente sostenibile, è necessario il coinvolgimento deciso di tutte le parti interessate. Tuttavia, le aziende appaiono ancora esitanti a investire nella ricerca di nuovi collaboratori, principalmente a causa della mancanza di fondi e incentivi, come l’84% delle imprese intervistate ha riportato. Risulta fondamentale che le politiche, sia pubbliche che private, si orientino nel sostenere questo cambiamento, creando un ambiente che favorisca lo sviluppo di nuove competenze e la generazione di occupazioni sostenibili.

In un mondo che evolve verso una maggiore sostenibilità, la transizione ecologica è un tassello chiave per il benessere del pianeta e delle prossime generazioni. L’idea di transizione ecologica riguarda il passaggio dei sistemi economici e sociali verso schemi durevoli, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo l’impiego efficiente delle risorse naturali. Questo cambiamento richiede non solo innovazione tecnologica ma anche un’evoluzione culturale e comportamentale.

L’economia circolare, all’interno di questo quadro macro, punta a redefinire il concetto di crescita economica, ponendo l’accento sui vantaggi positivi estesi all’intera società. L’obiettivo è uno sganciamento progressivo dell’attività economica dal consumo di risorse finire e la progettazione di scarti al di fuori del sistema. Una tale concezione economica si fonda su tre pilastri: progettare con l’intento di rigenerare, mantenere prodotti e materiali in circolazione e ripristinare gli equilibri naturali.

Riflettere su questi temi ci spinge a valutare il nostro ruolo individuale e collettivo nel promuovere un domani sostenibile. Ogni azione, anche la più semplice, può contribuire ad un significativo cambiamento. È il momento di approcciare questo tema con chiarezza e decisione per plasmare un futuro migliore per tutti.