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- Il contributo dell'Italia all'APS è sceso allo 0,27% del RNL nel 2023, sotto il precedente 0,33%.
- L'ONU ha fissato una soglia del 0,70% del RNL per l'APS, richiedendo un incremento significativo degli investimenti italiani.
- Sono previsti tagli di 115 milioni al Ministero degli Esteri e 32 milioni all'Agenzia per la Cooperazione Internazionale.
La situazione ha spinto i giovani attivisti a scendere in piazza, con un <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="https://campagna070.it/flash-mob-per-chiedere-piu-risorse-per-la-cooperazione-internazionale/”>flash mob a Roma organizzato da Focsiv, Oxfam e altre organizzazioni. Il Manifesto “Una cooperazione che cambia: le voci delle nuove generazioni” è stato presentato come un appello urgente per rilanciare la cooperazione allo sviluppo, considerata una leva imprescindibile per una politica orientata alla pace, alla giustizia sociale e allo sviluppo sostenibile. I giovani, provenienti da 11 regioni italiane, hanno espresso la loro frustrazione per l’inerzia politica e la necessità di un cambiamento immediato, sottolineando l’importanza di agire nel presente per garantire un futuro equo e sostenibile.
La Legge di Bilancio e le Critiche delle ONG
Attualmente in Parlamento si discute della legge di bilancio che prospetta un lieve aumento delle risorse finanziarie per l’anno 2025. Tuttavia, si prospetta anche un calo che potrebbe far tornare i valori addirittura sotto quelli registrati nel 2023. Il settore multilaterale amministrato dal Ministero delle Finanze riceverebbe un incremento notevole pari a 500 milioni di euro; tuttavia, questo non comporta una trasformazione strutturale della politica volta alla cooperazione allo sviluppo. Inoltre, vi è lo stanziamento di 360 milioni destinato ai programmi d’accoglienza per rifugiati; tali fondi restano vincolati all’interno del territorio nazionale e riducono le risorse destinate alla lotta contro la povertà nelle nazioni meridionali del globo. Le ONG esprimono dissenso verso le riduzioni previste: infatti, sono contemplati tagli pari a 115 milioni al bilancio del Ministero degli Esteri e a 32 milioni a quello dell’Agenzia per la Cooperazione Internazionale, nucleo fondamentale dell’operatività in tema di cooperazione allo sviluppo.
- 👏 Che grande iniziativa! I giovani attivisti stanno davvero......
- 😡 Trovo insopportabile che il governo continui a tagliare......
- 🤔 E se la chiave fosse ripensare completamente l'economia......
La Necessità di una Visione a Lungo Termine
Organizzazioni insieme ai giovani attivisti stanno chiedendo con forza al Parlamento di riposizionare la cooperazione allo sviluppo al cuore delle strategie di politica estera italiana. Stanno esigendo gesti concreti che pongano le basi per un progressivo aumento dei fondi dedicati. In particolare, considerano la carenza di lungimiranza politica inquietante, soprattutto nell’attuale scenario globale caratterizzato da sfide e crisi sempre più pressanti. La cooperazione a livello internazionale viene vista come una colonna portante per costruire una società giusta e resiliente, capace di affrontare sia le ingiustizie che le crisi globali.
In un mondo sempre più interconnesso, la transizione ecologica rappresenta un passaggio cruciale verso un futuro sostenibile. La trasformazione richiesta è quella sistemica, andando oltre l’adozione delle sole tecnologie verdi per abbracciare una filosofia operativa coinvolgente ogni segmento sociale. Nell’ambito del processo è essenziale il sostegno della collaborazione internazionale: condividere conoscenze avanzate, risorse e soluzioni creative rappresenta la risposta alle pressanti sfide planetarie.
Con un concetto più evoluto di economia circolare, siamo chiamati a riflettere profondamente sui modelli produttivi e consumistici attuali per promuovere sistemi che minimizzano gli sprechi valorizzando l’utilizzo delle risorse in modo sostenibile ed efficiente. Questo modello si può estendere anche alla sfera dell’aiuto tra nazioni dove è fondamentale impiegare saggiamente i fondi disponibili affinché siano massimamente benefici per gli stati emergenti. Dinnanzi a tali temi emerge la necessità di domandarci quale contributo possiamo offrire individualmente verso la realizzazione collettiva di un pianeta equo; inoltre diventa rilevante comprendere il potenziale contributivo alla propagazione di una mentalità improntata sulla solidarietà internazionale.