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Come il caffè sta trasformando la lotta al cambiamento climatico e alla povertà

Scopri come Illycaffè e la Fondazione Ernesto Illy stanno utilizzando l'educazione per affrontare il cambiamento climatico e la povertà attraverso la filiera del caffè.
  • Il cambiamento climatico mette a rischio il 50% delle terre coltivabili di caffè, necessitando miglioramenti nelle pratiche agronomiche.
  • L'Università del Caffè ha celebrato 25 anni di attività, promuovendo la formazione per garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale nella filiera del caffè.
  • La formazione e l'istruzione sono fondamentali per creare una forza lavoro qualificata e contrastare la povertà, come sottolineato dal presidente Andrea Illy.

Il cambiamento climatico e la povertà sono stati al centro dell’evento promosso da Illycaffè e dalla Fondazione Ernesto Illy in occasione dei 25 anni dell’Università del Caffè, tenutosi durante il G7 dell’Istruzione a Trieste. Illycaffè, al vertice del G7, ha presentato la filiera del caffè come caso di studio per lo sviluppo sostenibile, un tema centrale dell’evento.

Il presidente del gruppo Illy, Andrea Illy, ha sottolineato l’importanza dell’industria del caffè come punto di partenza per discutere di cambiamento climatico, sostenibilità, istruzione e formazione professionale per contrastare i dissesti climatici e la povertà. All’incontro hanno partecipato figure di rilievo come Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione, Gerardo Patacconi, Head of Operations dell’International Coffee Organization, e Tidiane Ouattara, rappresentante dell’Unione africana.

Il mercato del caffè sta soffrendo gli effetti del cambiamento climatico, l’inadeguato accesso al credito, la bassa propensione agli investimenti e la scarsità di manodopera giovanile. La formazione è fondamentale per assicurare una forza lavoro qualificata e alimentare un sistema di competenze che garantisca la sostenibilità economica, sociale e ambientale. L’Università del Caffè, nata 25 anni fa, ha come obiettivo la creazione di valore attraverso attività di formazione e azioni di sensibilizzazione affinché la filiera del caffè rispetti l’ambiente, favorisca l’occupabilità e l’imprenditorialità dei giovani e rafforzi il dialogo e la cooperazione tra gli attori del settore del caffè.

“L’istruzione è la chiave per raggiungere obiettivi di resilienza, sostenibilità ambientale, valore aggiunto e circolarità della catena del valore, supportando le famiglie dei produttori di caffè”, ha spiegato Andrea Illy. Il cambiamento climatico mette a rischio il 50% delle terre coltivabili, richiedendo un miglioramento delle pratiche agronomiche e delle competenze degli agricoltori. L’istruzione rappresenta la prima azione efficace per contrastare la povertà e i problemi che affliggono la caffeicoltura.

Istruzione e bambini in fuga dalla guerra

ROMA – Catherine Russell, direttrice dell’UNICEF, ha portato all’attenzione del pubblico la drammatica situazione dei bambini di Khartoum, fuggiti dalla guerra. “Buongiorno. Vengo dal Sudan”, ha detto Russell, descrivendo come circa 17 milioni di bambini in età scolare non vadano a scuola da quando la guerra è iniziata un anno fa. Durante la sua visita a un centro UNICEF, ha incontrato bambini che hanno perso tutto: vestiti, case, amici e scuole. Nonostante le terribili avversità, questi bambini sognano ancora un futuro in cui possano tornare a scuola e diventare avvocati, medici e architetti.

La crisi dell’apprendimento coinvolge tutti. A Trieste, è stato riportato che 250 milioni di bambini sono fuori dalla scuola, un aumento di 6 milioni rispetto al 2021. In Africa, circa 100 milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione. Questa è una tragedia per ogni bambino e una catastrofe per un paese. La situazione dei bambini del Sudan non è unica; milioni di altri bambini nella Repubblica Democratica del Congo, a Gaza, ad Haiti e in altre zone di conflitto vedono negato il loro diritto all’istruzione.

In Europa, l’istruzione dei bambini è stata interrotta dalla pandemia e da anni di guerra in Ucraina. Russell ha fatto appello ai ministri dell’Istruzione, sottolineando l’importanza di non lasciare indietro nessuno, in particolare i bambini vulnerabili, colpiti da disastri e povertà. Ha evidenziato come le ragazze siano particolarmente a rischio di abbandono scolastico e sfruttamento, rendendo difficile il loro ritorno a scuola.

“Non possiamo deludere questi bambini”, ha concluso Russell, esortando i ministri a unirsi agli sforzi per istruire i bambini. Un programma ambizioso richiederà sforzi massicci e coordinati. Come paesi del G7, hanno un ruolo indispensabile nel garantire che l’istruzione sia un diritto per tutti i bambini del mondo.

G7 Istruzione: Il ruolo dell’Italia e la ricostruzione delle scuole in Ucraina

Il ministro italiano dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha aperto la giornata di lavori al G7 Istruzione a Trieste con un messaggio chiaro: “Decidere insieme per il futuro delle nostre scuole, dei nostri giovani e dei nostri insegnanti”. Valditara ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme per valorizzare i talenti di ogni giovane, promuovendo la pluralità delle intelligenze e garantendo che nessuno venga lasciato indietro.

La valorizzazione dei docenti è un altro punto cruciale, con l’obiettivo di ridare autorevolezza agli insegnanti. Valditara ha evidenziato l’importanza dell’istruzione tecnica e professionale per offrire opportunità a tutti i giovani e ha parlato della centralità del rapporto tra scuola, mondo del lavoro e impresa. Si è discusso anche di intelligenza artificiale e nuove forme di didattica inclusiva per combattere la dispersione scolastica, un problema diffuso a livello internazionale.

Il G7 si è concluso con una forte sottolineatura della concretezza delle politiche discusse. La presenza della rappresentante dell’Unione africana è stata significativa, in quanto quest’anno è l’anno dell’educazione per l’Unione africana. Il rappresentante del Brasile ha giudicato importante lanciare un ponte verso il prossimo G20.

Infine, Valditara ha annunciato che il G7 proporrà di farsi carico della ricostruzione delle scuole, biblioteche e infrastrutture in Ucraina per dare ai giovani ucraini un futuro di libertà che parta dalla cultura. Trieste, centro di grande cultura e ricerca scientifica, è stata scelta come luogo ideale per questo incontro, essendo tradizionalmente un luogo di incontro di culture diverse e convivenza.

Bullet Executive Summary

In conclusione, l’evento di Trieste ha messo in luce come la sostenibilità e l’istruzione siano strettamente interconnesse. Il caso del caffè, presentato da Illycaffè, dimostra come la formazione e l’educazione possano essere strumenti potenti per affrontare il cambiamento climatico e la povertà. Allo stesso modo, la situazione dei bambini in fuga dalla guerra evidenzia l’importanza di garantire il diritto all’istruzione per tutti, indipendentemente dalle circostanze.

Nozione base: La transizione ecologica implica un cambiamento sistemico verso un’economia sostenibile che riduca l’impatto ambientale e promuova la giustizia sociale. Questo include pratiche agricole sostenibili, come quelle promosse dall’Università del Caffè, che migliorano la resilienza delle comunità agricole.

Nozione avanzata: L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a utilizzare le risorse in modo efficiente. Nel contesto del caffè, questo può significare il riutilizzo dei sottoprodotti del caffè per creare nuovi prodotti, riducendo così l’impatto ambientale e creando nuove opportunità economiche.

Riflettiamo insieme su come possiamo contribuire a un futuro più sostenibile e giusto, sia attraverso le nostre scelte quotidiane che attraverso il sostegno a iniziative educative e sostenibili.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano.(scopri di più)

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