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Come il Greenwashing Ostacola la Sostenibilità nell’Industria Tessile: Un’Analisi di Ambienta

La ricerca di Ambienta rivela come le pratiche di greenwashing fuorviano i consumatori e complicano la transizione verso modelli di business realmente sostenibili nel settore tessile.
  • 10% delle emissioni globali di gas serra provengono dall'industria della moda.
  • Lo studio evidenzia l'impatto del greenwashing sulla transizione del settore verso la sostenibilità.
  • La direttiva europea 2024/825 mira a contrastare le etichette ingannevoli per proteggere i consumatori.

Ambienta, un asset manager europeo dedicato alla sostenibilità, ha recentemente pubblicato una ricerca che esamina gli ostacoli che il greenwashing crea nell’industria tessile. Fondata nel 2007, Ambienta è uno dei più grandi investitori in sostenibilità, focalizzandosi su aziende private e pubbliche guidate dai megatrend ambientali. La ricerca evidenzia come il greenwashing ostacoli la transizione del settore verso la sostenibilità, rendendo difficile identificare modelli di business realmente sostenibili.

L’industria della moda è responsabile del 10% delle emissioni globali di gas serra, del 20% delle acque reflue industriali inquinate e di un terzo delle microplastiche rilasciate nell’oceano. Inoltre, la crescita dei rifiuti tessili inceneriti o abbandonati in discarica rappresenta un ulteriore fattore inquinante. Le pratiche di greenwashing, che spesso nascondono modelli di business insostenibili, rappresentano un problema significativo per il settore.

La durabilità, considerata il primo criterio di sostenibilità nel settore tessile, è raramente dichiarata sulle “etichette green”, creando un conflitto con le dinamiche di volume/prezzo del settore. La scelta delle fibre, il mix di fibre e la riciclabilità sono solo alcuni dei parametri in gioco quando si valutano le dichiarazioni di sostenibilità dei tessuti. La complessità di queste valutazioni rappresenta una sfida significativa, spesso fuorviando le imprese verso misurazioni accettate ma non sempre soddisfacenti.

Il Greenwashing e la Tutela del Consumatore

Il tema del greenwashing è al centro di un’attenzione crescente, sia a livello dottrinale che giurisprudenziale. Un esempio significativo è il pronunciamento del Tribunale distrettuale di Amsterdam contro Air France-KLM. Il greenwashing, definito come una forma di ambientalismo di facciata, induce i consumatori a preferire marchi che appaiono più sostenibili di quanto non siano realmente.

La direttiva europea 2024/825 rappresenta un intervento normativo recente volto a modificare le direttive 2005/29 e 2011/83, con l’obiettivo di rendere i consumatori più responsabili e consapevoli nelle transazioni commerciali. La normativa si concentra sui meccanismi per garantire che l’etichettatura dei prodotti non contenga indicazioni ingannevoli, evitando fenomeni di greenwashing.

Un caso emblematico è quello di KLM-Air France, che ha pubblicizzato il programma “Sustainable Aviation Fuel and reforestation” come un’iniziativa sostenibile, senza però fornire riscontri scientifici concreti. La Corte Olandese ha ritenuto che le affermazioni della compagnia fossero ingannevoli, inducendo i consumatori a ritenere l’operato della compagnia aerea più green e affidabile di quanto non fosse realmente.

La Direttiva Green Claims e le Richieste delle Imprese

La direttiva Green Claims, parte della normativa “Empowering consumers for green transition”, mira a mettere un freno al fenomeno del greenwashing. Tuttavia, le imprese chiedono chiarezza e praticità nell’applicazione della normativa. In una lettera congiunta, 14 associazioni imprenditoriali hanno richiesto un quadro di riferimento progettato per essere attuabile, che garantisca chiarezza, prevedibilità e certezza del diritto.

Le imprese suggeriscono tre strumenti centrati su meccanismi di semplificazione: l’applicazione immediata di una procedura semplificata per indicazioni che non richiedono una valutazione completa del ciclo di vita (LCA), evitare l’imposizione alla Commissione europea di adottare norme secondarie per ogni indicazione ambientale, e evitare la duplicazione dei requisiti di documentazione per indicazioni ambientali già fondate su norme di altre legislazioni dell’UE.

Un quadro normativo agile è essenziale per sostenere gli investimenti dell’industria e garantire una pronta informazione ai consumatori per scelte sostenibili. Tuttavia, il processo di verifica e certificazione ex-ante solleva preoccupazioni tra gli operatori del settore, rischiando di creare 27 diversi sistemi di approvazione che ostacolerebbero il mercato interno dell’UE.

Bullet Executive Summary

La transizione ecologica è un processo complesso che richiede un impegno collettivo e una regolamentazione chiara per evitare pratiche ingannevoli come il greenwashing. La ricerca di Ambienta e le recenti normative europee rappresentano passi importanti verso una maggiore sostenibilità nel settore tessile e oltre. Tuttavia, è essenziale che le imprese e i consumatori collaborino per creare un futuro più sostenibile e trasparente.

Nozione base: La transizione ecologica implica il passaggio da un modello economico basato su risorse non rinnovabili e inquinanti a uno sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Questo processo richiede cambiamenti significativi nelle pratiche industriali, nelle politiche governative e nei comportamenti dei consumatori.

Nozione avanzata: L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a massimizzare l’uso delle risorse. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche nuove opportunità economiche attraverso l’innovazione e la valorizzazione dei materiali riciclati. Nell’industria tessile, l’adozione di pratiche di economia circolare può trasformare il modo in cui produciamo e consumiamo abbigliamento, promuovendo una moda più sostenibile e responsabile.

In conclusione, la lotta contro il greenwashing e la promozione di pratiche sostenibili sono fondamentali per il futuro del nostro pianeta. Ogni piccolo passo verso la sostenibilità può fare una grande differenza, e tutti noi abbiamo un ruolo da giocare in questo importante viaggio.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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