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- Lo schema di Decreto legislativo recepisce la direttiva 2022/2464/UE, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
- La direttiva introduce obblighi di reporting non finanziario anche per le PMI, ad eccezione delle microimprese.
- Le sanzioni per le imprese inadempienti possono arrivare fino al 5% del fatturato netto mondiale.
L’11 giugno 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di Decreto legislativo per il recepimento della direttiva (UE) 2022/2464, che modifica il regolamento (UE) 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE in materia di rendicontazione societaria di sostenibilità. La proposta è stata presentata dai Ministri per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, e dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.
Lo schema di decreto legislativo recepisce la direttiva 2022/2464/UE, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che rafforza e estende gli obblighi di reporting sulla sostenibilità imposti alle imprese dalla direttiva 2014/95/UE (Non-Financial Reporting Directive). Questo decreto rappresenta un passo cruciale nel percorso intrapreso con l’Accordo di Parigi del 2015, il Sustainable Action Plan del 2018 e il Green Deal europeo del 2019.
La direttiva 2022/2464/UE introduce obblighi di reporting non finanziario anche per le piccole e medie imprese (PMI), ad eccezione delle microimprese. In precedenza, tali obblighi erano destinati solo alle imprese di grandi dimensioni e agli enti di interesse pubblico con almeno 500 dipendenti. Ora, la rendicontazione di sostenibilità richiede informazioni necessarie per comprendere l’impatto dell’impresa sulle questioni di sostenibilità e come queste influenzano l’andamento dell’impresa.
Nuova stretta contro il fast fashion: la legge che obbliga alla sostenibilità e al rispetto dei diritti umani
L’Unione Europea ha adottato una legge storica che rivoluzionerà la sostenibilità delle filiere produttive. Il Parlamento Europeo ha approvato la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD), un pacchetto di regole che obbliga le aziende a controllare, gestire e minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente e sui diritti umani. La direttiva è stata accolta dal Consiglio dell’Unione Europea il 24 maggio 2024.
Questa legge introduce responsabilità per le imprese di monitorare i rischi e gli impatti sociali e ambientali delle loro filiere di produzione. Settori come la moda e il lusso sono tra i più interessati. Le aziende dovranno mappare le loro filiere, valutare i rischi ambientali e sociali, costruire un sistema di monitoraggio efficace e sviluppare un sistema di reportistica per garantire trasparenza e definizione delle azioni di miglioramento.
La norma impegna le imprese a identificare, prevenire e mitigare gli impatti negativi delle loro attività su diritti umani e ambiente, coinvolgendo partner lungo tutta la catena del valore, dai fornitori alla gestione dei rifiuti. Le informazioni relative alla politica di Due Diligence dovranno essere rese disponibili sull’European Single Access Point (ESAP), accessibile agli investitori.
Ogni Stato membro dell’Unione Europea dovrà istituire un’autorità di vigilanza per verificare la conformità delle imprese agli obblighi della direttiva. Le sanzioni per le imprese inadempienti possono arrivare fino al 5% del fatturato netto mondiale. Le persone che subiscono danni a causa di violazioni dei diritti umani o degli standard ambientali potranno intentare azioni legali entro cinque anni dalla violazione.
Report volontario di sostenibilità: in arrivo moduli su misura per le PMI
Le piccole e medie imprese (PMI) avranno presto a disposizione moduli su misura per il report volontario di sostenibilità. Questa iniziativa è volta a facilitare l’adozione di pratiche sostenibili anche per le aziende di dimensioni più ridotte, che spesso non dispongono delle risorse necessarie per gestire complessi processi di rendicontazione.
I nuovi moduli saranno progettati per essere user-friendly e adattabili alle specifiche esigenze delle PMI, permettendo loro di monitorare e comunicare efficacemente le loro performance in termini di sostenibilità. Questo strumento rappresenta un passo importante per promuovere la sostenibilità a livello diffuso, incoraggiando anche le piccole realtà imprenditoriali a contribuire agli obiettivi globali di sostenibilità.
La sostenibilità premia gli amministratori
La crescente attenzione verso la sostenibilità sta portando benefici tangibili anche agli amministratori delle aziende. Le imprese che adottano pratiche sostenibili e trasparenti non solo migliorano la loro reputazione, ma attraggono anche investitori e clienti sempre più attenti alle questioni ambientali e sociali.
Gli amministratori che guidano le loro aziende verso la sostenibilità possono vedere un aumento del valore delle loro azioni e una maggiore fidelizzazione dei clienti. Inoltre, le imprese sostenibili tendono a essere più resilienti e meglio preparate ad affrontare le sfide future, grazie a una gestione più attenta delle risorse e dei rischi.
Bullet Executive Summary
La transizione ecologica è un processo fondamentale per garantire un futuro sostenibile. Essa richiede un cambiamento radicale nei modelli di produzione e consumo, puntando su energie rinnovabili, efficienza energetica e riduzione delle emissioni di gas serra. La sostenibilità, intesa come capacità di soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare i propri, è alla base di questa transizione.
Un concetto avanzato di economia circolare prevede la progettazione di prodotti che possano essere facilmente riciclati o riutilizzati, minimizzando così i rifiuti e l’uso di risorse naturali. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma può anche creare nuove opportunità economiche e posti di lavoro.
In conclusione, le recenti normative europee sulla rendicontazione di sostenibilità e sulla due diligence delle filiere produttive rappresentano passi cruciali verso un’economia più sostenibile e responsabile. Questi cambiamenti non solo proteggono l’ambiente e i diritti umani, ma offrono anche vantaggi competitivi alle imprese che li adottano. È un momento di riflessione per tutti noi, per considerare come possiamo contribuire a un futuro più sostenibile attraverso le nostre scelte quotidiane e professionali.
- Sito della Commissione Europea sulla direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità aziendale
- Testo adottato dalla Commissione europea sulla direttiva relativa alla due diligence per le imprese sulla sostenibilità e i diritti umani.
- Sito ufficiale del Parlamento Europeo, pagina dedicata al tema dell'economia sostenibile e della European Single Access Point (ESAP)
- Approfondimento sulla nuova direttiva UE sulla rendicontazione di sostenibilità aziendale e finanziamento dell'ecologia in Italia
- Sito del Ministero dello Sviluppo Economico con notizie e informazioni sulla direttiva UE sulla sostenibilità aziendale