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Crescita economica: quale impatto nascosto sulla salute mentale?

Scopri come le politiche economiche influenzano il benessere psicologico e quali misure possono proteggere i più vulnerabili.
  • Secondo l'ONU, circa 970 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi mentali.
  • Le persone a basso reddito hanno fino a tre volte più probabilità di sviluppare depressione e ansia.
  • Nel 2022, il 46% della forza lavoro ha percepito pressioni elevate sul lavoro, mentre il 30% ha riportato effetti negativi sulla salute.

Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, le politiche governative che puntano esclusivamente alla crescita economica stanno avendo un impatto devastante sulla salute mentale, specialmente tra le persone in condizioni di povertà. Il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla povertà estrema, Olivier De Schutter, ha evidenziato come l’ossessione per l’aumento del PIL stia creando una “ondata di malattie mentali”. Attualmente, circa 970 milioni di persone nel mondo soffrono di disturbi mentali, con le persone a basso reddito che hanno fino a tre volte più probabilità di sviluppare depressione e ansia rispetto a chi ha redditi più elevati. De Schutter ha evidenziato che chi vive in condizioni economiche difficili, spesso impiegato in mansioni instabili, subisce in misura maggiore queste problematiche, senza disporre dei mezzi adeguati per affrontarle. Il rapporto suggerisce l’introduzione di protezioni legali per garantire condizioni di lavoro dignitose e un salario minimo adeguato, oltre al rafforzamento della protezione sociale attraverso misure come un reddito di base universale.

Stress Lavorativo e Buoni Propositi per il Nuovo Anno

Il cambiamento dall’anno vecchio a quello nuovo è un’occasione carica di significato, cui molti ricorrono per esprimere desideri migliorativi, frequentemente focalizzati sul benessere psicofisico. L’ambito professionale si rivela una delle maggiori fonti di tensione, con numerosissimi dipendenti che avvertono un sensibile sovraccarico, avvicinandosi alla condizione del “burnout”. Dall’analisi effettuata nel 2022 emerge come ben il 46% della forza lavoro percepisca pressioni elevate sul lavoro; contestualmente, il 30% sottolinea esperienze negative riguardanti la salute correlate al proprio impiego. Adottare nuovi comportamenti rispetto alle mansioni quotidiane ed apprendere tecniche efficaci per gestirle diventa fondamentale nel tentativo di evitare la condizione d’esaurimento completo. Tracciare linee divisorie precise tra vita privata e professionale ed esercitare la capacità di rifiuto in situazioni d’eccessivo carico serve non solo a conservare energia vitale ma anche ad elevare gli standard qualitativi del lavoro svolto. Riconoscere i momenti appropriati per concedersi respite è cruciale nell’affrontare lo stress duraturo ed il rischio associato al burnout.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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