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- La chiusura della discarica di Lentini ha causato problemi in 200 Comuni siciliani.
- Il piano prevede la costruzione di due termovalorizzatori con una capacità complessiva di oltre 600 mila tonnellate l'anno.
- Investimento pubblico di un miliardo di euro per la realizzazione degli impianti, che saranno poi affidati a privati.
La gestione dei rifiuti in Sicilia è al centro di un acceso dibattito politico e sociale. Il deputato regionale Giuseppe Lombardo ha sollevato una provocazione, contestando la linea adottata dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Lombardo ha criticato la gestione dell’emergenza rifiuti, accusando la Regione di adottare una strategia volta a giustificare la costruzione di due termovalorizzatori con una capacità complessiva di oltre 600 mila tonnellate l’anno. Questi impianti, che richiederebbero un investimento di un miliardo di euro di risorse pubbliche, sarebbero poi affidati ai privati per la gestione.
Lombardo ha evidenziato come la chiusura della discarica di Lentini abbia messo in crisi metà dei Comuni siciliani, una situazione che poteva essere evitata. Il presidente Schifani ha ammesso di essere stato tenuto all’oscuro di questa decisione, confermando la precarietà del sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia. Le ordinanze del 24 e 25 giugno per riaprire la discarica di Lentini certificano ulteriormente questa precarietà.
Le dichiarazioni di Schifani e la mancanza di coordinamento
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso la sua delusione nei confronti di alcuni assessori che non hanno evitato emergenze “incresciose”. In particolare, Schifani ha puntato il dito contro l’assessorato all’Ambiente e ai Rifiuti, guidati rispettivamente da Elena Pagana e Roberto Di Mauro, accusandoli di agire senza coordinarsi e senza avvisarlo delle conseguenze delle loro azioni.
Schifani ha dichiarato che la chiusura della discarica di Lentini e l’impianto Tmb sono stati eventi incresciosi che hanno messo in tilt la raccolta dei rifiuti in 200 Comuni. Il presidente ha sottolineato la necessità di un cambio di passo, chiedendo maggiore coesione e coordinamento con la presidenza. Ha inoltre annunciato che a febbraio non intende rinnovare i contratti dei vertici della burocrazia regionale, dando spazio a nuove generazioni di dirigenti.
La soluzione proposta: i termovalorizzatori
Per affrontare l’emergenza rifiuti, Schifani ha individuato la costruzione di due termovalorizzatori nelle aree di Palermo e Catania. A luglio, il commissario approverà un nuovo piano rifiuti e, entro fine anno, saranno pronti i progetti di massima e i bandi per la gara d’appalto integrata. Schifani ha dichiarato che lavorerà affinché questi impianti siano realizzati entro la fine della legislatura.
Il presidente ha inoltre affrontato il tema della siccità, sottolineando che la Regione non si occupa della manutenzione delle dighe e del completamento delle reti idriche da 20 anni. Ha annunciato misure per aiutare il comparto agricolo e zootecnico, oltre a stanziamenti per riattivare tre dissalatori abbandonati da 14 anni.
Il rimpasto di governo e le tensioni politiche
Renato Schifani ha annunciato un rimpasto di governo entro metà luglio, partendo dalla sostituzione dell’assessore all’Economia, Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo. Schifani ha sottolineato l’importanza di Forza Italia come perno attorno al quale ruoteranno tutti i partiti centristi. Ha inoltre parlato di una manovra correttiva approvata dall’Ars, destinata a ridurre i tassi di interesse per le imprese, abbattere i costi dei rifiuti per i Comuni e salvare l’Ast, che diventerà una società in house.
Il presidente ha ribadito la necessità di maggiore coesione e coordinamento all’interno del governo regionale, minacciando di escludere dalla giunta chi non si atterrà a questo metodo. Ha inoltre annunciato ulteriori misure per affrontare le emergenze, tra cui una riforma dei consorzi di bonifica prevista per l’autunno.
Bullet Executive Summary
La gestione dei rifiuti in Sicilia è una questione complessa e delicata, che richiede un approccio integrato e coordinato. La chiusura della discarica di Lentini e la costruzione di nuovi termovalorizzatori sono solo alcuni degli aspetti di una crisi che mette in luce la precarietà del sistema di gestione dei rifiuti nell’isola. La mancanza di coordinamento tra gli assessori e la necessità di un cambio di passo sono temi centrali nel dibattito politico regionale.
Nozione base: La transizione ecologica richiede un approccio olistico che integri la gestione dei rifiuti, la sostenibilità ambientale e l’economia circolare. La costruzione di termovalorizzatori può essere una soluzione temporanea, ma è fondamentale investire in tecnologie e infrastrutture che riducano la produzione di rifiuti e promuovano il riciclo e il riuso.
Nozione avanzata: La gestione sostenibile dei rifiuti non può prescindere da una pianificazione a lungo termine che coinvolga tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori. È essenziale adottare politiche che incentivino la riduzione dei rifiuti alla fonte, l’implementazione di sistemi di raccolta differenziata efficaci e il recupero di materiali preziosi. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile affrontare le sfide della transizione ecologica e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.
In conclusione, la gestione dei rifiuti in Sicilia rappresenta una sfida cruciale per la transizione ecologica dell’isola. È necessario un impegno collettivo e coordinato per superare le criticità attuali e costruire un sistema di gestione dei rifiuti efficiente e sostenibile.