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- La domanda di minerali critici quadruplicherà entro il 2040, secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia.
- Il 70% delle forniture di cobalto proviene dalla Repubblica Democratica del Congo, evidenziando l'importanza dei Paesi in via di sviluppo.
- L'accordo tra la Provincia di Trento e l'Università di Padova prevede un onere finanziario di 161.030 euro per lo studio delle materie prime critiche.
Le materie prime critiche sono diventate il nuovo “petrolio” dell’economia moderna, alimentando settori strategici legati alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie. La transizione verso le energie rinnovabili, la digitalizzazione dell’economia e lo sviluppo delle tecnologie avanzate dipendono da pochi minerali selezionati come litio, cobalto, rame, grafite, nichel e terre rare, noti come i “sei grandi”. Un’analisi del World Economic Forum (Wef) evidenzia che è essenziale che le strategie dei Paesi si basino su una cooperazione internazionale per ridurre la frammentazione dovuta alla rivalità geopolitica.
Il Wef sottolinea che i responsabili politici si trovano di fronte a un trilemma quando elaborano strategie minerarie, dovendo bilanciare tre priorità spesso in conflitto: sicurezza, costi e sostenibilità. Ad esempio, i combustibili fossili rimangono una fonte di energia a basso costo, ma le emissioni di carbonio hanno impatti dannosi sull’ambiente e pongono sfide di sicurezza, specialmente quando i Paesi dipendono da Stati “belligeranti”. Il conflitto in Ucraina ha costretto molti Paesi europei a fare i conti con le implicazioni strategiche della loro dipendenza dagli idrocarburi russi.
Il Nodo dei Costi
La transizione energetica può risolvere problemi di sicurezza e sostenibilità, soprattutto per i Paesi europei, ma il Wef avverte che il costo a breve termine rimarrà elevato. Le catene di approvvigionamento dei minerali critici necessari per guidare le transizioni sono complesse e meno mature di quelle dei combustibili fossili. Inoltre, c’è grande incertezza riguardo alle quantità necessarie per raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette di carbonio. Recenti stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia suggeriscono che la domanda di minerali critici quadruplicherà entro il 2040.
Il costo ambientale dell’estrazione di minerali critici mette in discussione la fattibilità di tale transizione. Vlado Vivoda dell’istituto di formazione Rabdan Academy spiega: “Semplicemente non ci sono abbastanza minerali critici là fuori se vogliamo produrre secondo i principali standard ambientali e sociali”.
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- 💸 Negativo: Il costo elevato della transizione energetica... ⚠️...
- 👥 Interessante: Considerare i diritti delle popolazioni locali... 🤔...
Frammentazione o Collaborazione?
La mancanza di collaborazione tra Paesi complica ulteriormente lo scenario. Ogni nazione ha elaborato strategie autonome che potrebbero favorire la frammentazione geopolitica. Con l’aumento della competizione strategica tra grandi potenze come Stati Uniti e Cina, è probabile che la corsa per assicurarsi i minerali critici possa portare a una situazione in cui i blocchi in competizione sfruttino le scarse risorse e trascurino i costi ambientali. Il Wef sottolinea che la cooperazione internazionale deve essere prioritaria per garantire la disponibilità a lungo termine di minerali critici. Collaborare per identificare i minerali critici e le loro catene di approvvigionamento è un primo passo fondamentale per impegnarsi in una collaborazione internazionale significativa.
Centralità dei Paesi in Via di Sviluppo
Qualsiasi strategia internazionale deve porre al centro gli interessi dei Paesi in via di sviluppo, dove si trova gran parte dei minerali critici. L’Africa sub-sahariana detiene il 30% delle riserve minerarie mondiali e la Repubblica Democratica del Congo rappresenta il 70% delle forniture di cobalto. Gli interessi di questi Paesi rischiano di essere messi in ombra dalle priorità geostrategiche ed economiche delle economie più avanzate.
Questa situazione solleva interrogativi sull’impatto dell’estrazione sulle popolazioni locali. Ad esempio, oltre l’80% dei progetti sul litio e più della metà dei progetti di nichel e rame sono in zone abitate da popolazioni indigene. L’estrazione di queste risorse potrebbe portare alla migrazione delle popolazioni locali e alla distruzione degli ecosistemi naturali. L’attuazione di standard ESG è fondamentale per proteggere gli ecosistemi fragili e i mezzi di sussistenza di coloro che vi vivono.
Accordo tra Provincia di Trento e Università di Padova
La Provincia di Trento collaborerà per due anni con il dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova per realizzare uno studio sulla distribuzione e la consistenza delle materie prime critiche sul territorio provinciale. L’accordo di collaborazione, approvato dalla Giunta provinciale, durerà due anni e riguarderà il Servizio industria, ricerca e minerario, con il supporto del Servizio geologico. Gli esiti dello studio saranno messi a disposizione di Ispra.
Questa attività è diretta a verificare la presenza e consistenza effettiva di eventuali materie prime critiche sul territorio trentino, andando oltre le attuali conoscenze basate su dati storici datati. L’indagine preliminare aiuterà a capire cosa è effettivamente presente in termini di materie prime critiche sul territorio trentino, con la creazione di un database aggiornato e georeferenziato. L’onere finanziario complessivo derivante dalla collaborazione ammonta a 161.030 euro, di cui 120.030 euro a carico del bilancio provinciale e 41.000 euro a carico del Dipartimento di geoscienze dell’Università di Padova.
Proroga dei Termini per i RAEE Fotovoltaici
Il termine entro il quale i responsabili di impianti fotovoltaici professionali possono comunicare la scelta di partecipare a un sistema collettivo di gestione degli impianti a fine vita è stato prorogato al 31 dicembre 2024. La proroga del termine, scaduto il 30 giugno 2024, è stabilita dalla legge 8 agosto 2024, n. 115, di conversione del Dl 84/2024. Dal 2025, il Gse dovrà prevedere due finestre temporali annuali entro le quali i soggetti responsabili potranno comunicare al Gse la scelta di partecipare a un sistema collettivo di gestione, anziché continuare a vedersi decurtata la somma dall’incentivo erogato dallo stesso Gse.
La legge 115/2024 interviene anche sull’export dei metalli, allungando l’elenco dei rottami metallici la cui esportazione deve essere preventivamente notificata. Inoltre, introduce nuove disposizioni finalizzate a consentire l’approvvigionamento urgente delle materie prime necessarie alle filiere produttive del made in Italy, “ulteriori” rispetto a quelle comprese nel regolamento (Ue) 2024/1252. Confermate le disposizioni già introdotte dal Dl 84/2024 riguardanti le autorizzazioni per l’estrazione, il riciclo e la trasformazione delle materie prime strategiche.
Bullet Executive Summary
La transizione ecologica è un processo complesso che richiede un equilibrio tra sicurezza, costi e sostenibilità. Le materie prime critiche sono fondamentali per questo processo, ma la loro estrazione e gestione presentano sfide significative. La cooperazione internazionale è essenziale per garantire la disponibilità a lungo termine di queste risorse, mentre è fondamentale proteggere gli interessi dei Paesi in via di sviluppo e delle popolazioni locali. Iniziative come l’accordo tra la Provincia di Trento e l’Università di Padova sono passi importanti verso una gestione più sostenibile e consapevole delle risorse.
Una nozione base di transizione ecologica è che essa mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane attraverso l’adozione di tecnologie verdi e pratiche sostenibili. Tuttavia, una nozione avanzata implica anche la necessità di una governance globale che promuova la cooperazione internazionale e l’inclusione degli interessi dei Paesi in via di sviluppo, garantendo che la transizione sia equa e sostenibile per tutti.
Riflettendo su questi temi, è chiaro che la strada verso un futuro sostenibile richiede non solo innovazione tecnologica, ma anche una forte volontà politica e una collaborazione globale. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di bilanciare le priorità concorrenti di sicurezza, accessibilità economica e sostenibilità, costruendo un mondo più equo e sicuro per le generazioni future.
- Sito ufficiale dell'iniziativa Securing Minerals for the Energy Transition del World Economic Forum
- Rapporto del World Economic Forum sulle materie prime critiche e la transizione energetica
- Articolo del World Economic Forum sull'importanza delle materie prime critiche e il trilemma della sicurezza, costi e sostenibilità