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- L'INPS ha erogato oltre 4 milioni di prestazioni assistenziali per persone in condizioni di fragilità.
- L'Assegno di Inclusione ha sostenuto quasi 700 mila famiglie nel 2024.
- In Italia ci sono sei persone anziane per ogni bambino, evidenziando un'importante sfida demografica.
Il Ruolo dell’INPS nel Welfare Italiano
Nel contesto attuale, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) si conferma un attore fondamentale nel panorama delle politiche socio-assistenziali italiane. Durante il convegno “Obiettivo Inclusione” tenutosi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sono stati presentati i dati del XXIII Rapporto annuale dell’INPS. Questo evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali di rilievo, tra cui il presidente dell’INPS Gabriele Fava, il presidente dell’ISTAT Francesco Chelli, e il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI. L’INPS ha manifestato un costante impegno verso l’inclusione sociale, supportando oltre tre milioni di lavoratori attraverso misure di integrazione al reddito e salari per coloro che si trovano in condizioni di disoccupazione o sospensione lavorativa. Inoltre, l’istituto ha erogato più di 4 milioni di prestazioni assistenziali per persone in condizioni di fragilità, contribuendo a un welfare sempre più personalizzato.
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Innovazione e Inclusione: Nuove Sfide e Opportunità
Durante il convegno è emersa l’essenzialità di adottare un welfare generativo, concetto che ambisce a convertire la gestione delle risorse pubbliche in servizi su misura. Il cardinale Zuppi ha messo in luce come la povertà tenda sempre più a cronicizzarsi, richiedendo perciò un mutamento radicale nel paradigma attuale per facilitare una comunicazione efficace tra le generazioni diverse. L’iniziativa dell’Assegno di Inclusione ha sostenuto quasi 700 mila famiglie nel 2024 mentre l’Assegno Unico e Universale ha beneficiato circa 10 milioni di figli; entrambi sono azioni intraprese dall’INPS per stimolare sia la genitorialità sia una maggiore presenza delle donne nel mondo lavorativo. Questi interventi risultano cruciali nell’affrontare le sfide demografiche, sociali e lavorative fronteggiate dal Paese oggi.
La Sfida Demografica e l’Importanza dell’Inclusione
Secondo il presidente dell’ISTAT Francesco Chelli, l’Italia sta affrontando un’imprevista ondata di invecchiamento demografico con sei persone anziane per ogni bambino. Questo scenario richiede non solo una crescita nella partecipazione al mondo del lavoro ma anche un aumento dell’inclusione sociale al fine di mantenere sostenibili i sistemi previdenziali. L’apporto di forza lavoro straniera qualificata è considerato una risposta efficace per colmare le lacune presenti nel mercato lavorativo. Ciononostante, questo tema provoca divisioni significative nella società e rende evidente quanto sia necessario un intervento organico e comprensivo nell’affrontare le disparità sociali esistenti.
Verso un Welfare Generativo e Inclusivo
Gabriele Fava, a capo dell’INPS, ha enfatizzato l’importanza cruciale che riveste un welfare generativo, il quale pone l’accento sulla personalizzazione delle prestazioni assieme all’integrazione delle risorse. Da parte sua, Elena Beccalli, che ricopre il ruolo di Rettrice presso l’Università Cattolica, ha evidenziato la rilevanza di un modello chiamato “welfare society” che integra in maniera produttiva il terzo settore. L’obiettivo perseguito da tale paradigma è quello di superare le moderne forme di povertà e disuguaglianza attraverso la promozione del dialogo tra generazioni differenti ed instaurando un sistema assistenziale più sintonizzato sulle necessità personali.
Nel contesto della transizione ecologica, il concetto di sostenibilità si intreccia con quello di inclusione sociale. Il concetto di sostenibilità va oltre la semplice tutela ambientale; comprende anche la capacità intrinseca dei sistemi economici e sociali di persistere attraverso il tempo, assicurando equità e un benessere diffuso tra tutta la popolazione. Creare sistemi di welfare realmente inclusivi si rivela cruciale quando si tratta di affrontare i complessi cambiamenti demografici e sociali, stimolando l’attiva partecipazione delle varie fasce della comunità.
L’economia circolare, nelle sue forme più sofisticate, abbraccia la possibilità d’integrare risorse materiali e umane in cicli produttivi pensati per ridurre lo spreco al minimo mentre ottimizzano l’efficienza complessiva. In tale cornice, poter disporre della manodopera qualificata proveniente dall’estero appare come un’occasione perfetta per arricchire il tessuto sociale e industriale del Paese stesso. Considerazioni su tali argomenti conducono a immaginare scenari dove politiche ben congegnate sul welfare saprebbero adattarsi ai bisogni emergenti dalla costante trasformazione della società moderna verso esiti inclusivi e sostenibili capaci d’interessare ciascun individuo indistintamente.