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- Il nuovo decreto legislativo impone la rendicontazione societaria di sostenibilità per tutte le imprese quotate.
- Le sanzioni per le violazioni possono raggiungere fino a 125.000 euro.
- Le PMI quotate possono omettere alcune informazioni fino al 1° gennaio 2028, motivando tale omissione.
La recente approvazione del decreto legislativo che recepisce le disposizioni della direttiva 2022/2464/UE rappresenta un significativo passo avanti per la trasparenza e la responsabilità delle imprese quotate in borsa. Questo decreto impone alle società di piccole, medie e grandi dimensioni di includere una sezione dedicata alla “rendicontazione societaria di sostenibilità” all’interno della relazione sulla gestione allegata al bilancio d’esercizio. Questo documento dovrà contenere informazioni dettagliate sull’impatto dell’impresa in termini di sostenibilità e su come queste questioni influenzano l’andamento aziendale, i risultati e la situazione economico-patrimoniale.
Le nuove normative richiedono che le imprese forniscano una descrizione dettagliata del loro modello e della strategia aziendale, evidenziando la resilienza ai rischi connessi alla sostenibilità, le opportunità derivanti dalla sostenibilità, i piani finanziari e di investimento, e le modalità di attuazione della strategia di sostenibilità. Inoltre, le imprese dovranno descrivere gli obiettivi temporalmente definiti, come la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e il 2050, e i progressi realizzati nel conseguimento di tali obiettivi.
Estensione delle Responsabilità e Sanzioni
Oltre agli organi amministrativi, la rendicontazione di sostenibilità estende le responsabilità anche agli organi di controllo, con sanzioni previste per le violazioni che possono arrivare fino a 125.000 euro. Questo decreto si applica alle società quotate costituite come spa, srl, sapa, alle snc e sas che abbiano soci società di capitali, nonché alle imprese di assicurazione e agli enti creditizi, indipendentemente dalla loro forma giuridica. Tuttavia, le micro-imprese e le società con valori mobiliari ammessi alla negoziazione su mercati regolamentati sono escluse dall’applicazione del decreto.
Le PMI quotate possono omettere alcune informazioni per gli esercizi avviati prima del 1° gennaio 2028, motivando tale omissione nella relazione sulla gestione. Il revisore legale della rendicontazione di sostenibilità, che può essere lo stesso incaricato della revisione del bilancio, è tenuto a esprimere conclusioni circa la conformità del documento alle norme del decreto e può essere sanzionato in caso di violazioni. Per i primi due anni dall’entrata in vigore del decreto, le sanzioni amministrative non potranno eccedere i 125.000 euro per le società di revisione e i 50.000 euro per i revisori.
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La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) e il Suo Impatto Globale
La direttiva 2024/1760/UE sulla due diligence delle imprese in materia di sostenibilità (CSDDD) impone alle imprese europee, comprese le filiali e i partner commerciali nei Paesi extraeuropei, di rispettare standard ambientali e diritti umani. Questa direttiva ha il potenziale di rimodellare il modo in cui le imprese rispondono alle problematiche ambientali e ai diritti umani nelle loro operazioni e catene del valore.
La CSDDD definisce gli impatti ambientali negativi come le violazioni degli accordi ambientali multilaterali (MEA) e gli impatti negativi sui diritti umani come le violazioni degli obblighi e dei divieti degli strumenti internazionali sui diritti umani. Le imprese destinatarie della direttiva sono tenute a svolgere una due diligence in materia di diritti umani e ambiente, che include l’integrazione della due diligence nelle politiche aziendali, l’identificazione e la valutazione degli impatti negativi effettivi e potenziali, e la prevenzione e mitigazione di tali impatti.
Le Sfide e le Opportunità della CSDDD
Nonostante i benefici potenziali della CSDDD, come una migliore protezione dell’ambiente e una maggiore responsabilità per le multinazionali, la direttiva solleva preoccupazioni circa l’imposizione di valori eurocentrici nei Paesi extraeuropei. La conformità alle norme eurounitarie potrebbe essere vista come un tentativo di rafforzare la dominanza culturale del Nord del mondo sulla periferia, con possibili squilibri di potere a livello globale.
La direttiva impone agli Stati membri di adottare norme per facilitare l’imposizione di sanzioni pecuniarie in caso di violazione delle leggi nazionali sulla due diligence. Le sanzioni pecuniarie si basano sul fatturato netto mondiale della società, con un limite massimo non inferiore al 5% del fatturato netto mondiale della società nell’esercizio precedente alla decisione di sanzione. La Commissione europea stabilirà una rete unionale delle autorità di controllo per coordinare e allineare le prassi regolamentari, investigative, sanzionatorie e di vigilanza.
Bullet Executive Summary
La transizione ecologica e la sostenibilità sono diventate priorità fondamentali per le imprese e le istituzioni. La rendicontazione di sostenibilità e la due diligence in materia di diritti umani e ambiente rappresentano strumenti cruciali per garantire la trasparenza e la responsabilità delle imprese. Questi strumenti non solo migliorano la comprensione dell’impatto delle imprese sulle questioni di sostenibilità, ma promuovono anche una gestione aziendale più responsabile e sostenibile.
Una nozione base di transizione ecologica riguarda l’importanza di ridurre le emissioni di gas a effetto serra per mitigare i cambiamenti climatici. Le imprese devono adottare strategie e obiettivi chiari per ridurre le loro emissioni entro il 2030 e il 2050, contribuendo così a un futuro più sostenibile.
Una nozione avanzata di economia circolare implica la necessità di ripensare i modelli di produzione e consumo per ridurre al minimo i rifiuti e massimizzare l’uso delle risorse. Le imprese devono integrare pratiche di economia circolare nelle loro operazioni, come il riciclo, il riutilizzo e la rigenerazione dei materiali, per creare un sistema economico più sostenibile e resiliente.
In conclusione, la rendicontazione di sostenibilità e la due diligence in materia di diritti umani e ambiente rappresentano passi cruciali verso un futuro più sostenibile e responsabile. Le imprese devono abbracciare queste pratiche non solo per conformarsi alle normative, ma anche per contribuire attivamente alla protezione dell’ambiente e al rispetto dei diritti umani. Solo attraverso un impegno collettivo e una gestione responsabile possiamo sperare di affrontare le sfide globali e costruire un futuro migliore per le generazioni future.
- Sito ufficiale della Commissione Europea sulla corporate sustainability due diligence, con informazioni dettagliate sulle nuove norme e direttive
- Sito ufficiale della Commissione Europea con链接 alle norme e atti di implementazione della Direttiva sulla rendicontazione di sostenibilità
- Sito ufficiale di CONSOB con informazioni sulla finanza sostenibile e reporting di sostenibilità