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Perché la nuova legge europea sulla restaurazione della natura è cruciale per il futuro?

Scopri come la Nature Restoration Law mira a ripristinare il 20% degli ecosistemi danneggiati entro il 2030 e le controversie che ha suscitato in Italia.
  • Ripristino del 20% degli ecosistemi danneggiati entro il 2030 e rigenerazione completa entro il 2050.
  • Obbligo di migliorare la popolazione di farfalle delle praterie e aumentare lo stock di carbonio organico nei terreni coltivati.
  • Intervento decisivo della ministra austriaca Leonore Gewessler nonostante le direttive contrarie del suo governo.

Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato, il 17 giugno 2024, la Nature Restoration Law, una normativa che impone agli Stati membri di ripristinare il 20% degli ecosistemi danneggiati entro il 2030 e di rigenerarli completamente entro il 2050. Questa legge rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella mitigazione degli effetti dei disastri naturali. La legge include una vasta gamma di ecosistemi, tra cui quelli terrestri, costieri, d’acqua dolce, forestali, agricoli e urbani, nonché zone umide, pascoli, foreste, fiumi, laghi, ecosistemi marini, praterie di fanerogame, letti di spugne e coralli.

Il regolamento prevede scadenze precise per il ripristino degli habitat considerati “in cattive condizioni”: il 30% entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Inoltre, la legge mira a invertire il declino delle popolazioni di impollinatori entro il 2030 e a garantire che non vi siano perdite di spazi verdi urbani e di copertura arborea entro la stessa data. Gli Stati membri dovranno adottare misure per migliorare due indicatori chiave: la popolazione di farfalle delle praterie e lo stock di carbonio organico nei terreni minerali coltivati, nonché aumentare la quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche ad alta diversità.

Le Controversie e le Critiche: Il Caso dell’Italia

Nonostante l’approvazione della Nature Restoration Law, l’Italia ha votato contro la normativa. Questo voto contrario ha suscitato numerose polemiche e dibattiti. Gli oppositori della legge sostengono che il regolamento rischia di danneggiare gli agricoltori e di far aumentare i prezzi degli alimenti nell’Unione Europea. Tuttavia, la legge si basa sul presupposto che la natura non sia in grado di riprendersi da sola e che siano necessari interventi diretti per riportare gli ecosistemi al loro stato precedente agli impatti umani.

Un esempio emblematico è la tempesta Vaia, che ha distrutto 14 milioni di alberi in Friuli e Veneto. La questione che si pone è se sia saggio ripiantare gli stessi alberi, delle stesse specie e con la stessa densità, in un periodo di cambiamento climatico globale con un’alta probabilità di eventi estremi. Ripristinare una foresta identica a quella distrutta significherebbe non aver imparato la lezione, poiché la probabilità di eventi estremi è più alta. La natura deve essere lasciata libera di esprimersi e di evolversi, con “opere” figlie del loro tempo, non repliche dei tempi passati.

Il Ruolo Decisivo della Ministra Austriaca Leonore Gewessler

La Nature Restoration Law sarebbe stata bocciata dal Consiglio dell’Unione Europea se non fosse stato per l’intervento decisivo della ministra dell’Ambiente austriaca, Leonore Gewessler. Contraddicendo le direttive del governo austriaco, Gewessler ha dato il voto decisivo per l’approvazione del regolamento. Prima del voto, sei paesi, tra cui l’Italia, i Paesi Bassi e l’Ungheria, avevano annunciato il loro voto contrario. Due paesi, il Belgio e l’Austria, si erano astenuti a causa di dissidi interni alle coalizioni di governo.

Gewessler ha agito dopo essersi consultata con esperti legali che hanno confermato la legittimità della sua azione. La legge austriaca prevede che sulle questioni ambientali gli stati federati debbano trovare una posizione unanime; in caso contrario, le decisioni possono essere prese dal ministro competente del governo federale. Dopo il voto, il cancelliere austriaco Karl Nehammer ha presentato due reclami alla Corte di giustizia dell’Unione Europea, uno per chiedere l’annullamento del voto e l’altro per abuso d’ufficio contro Gewessler.

Le Sfide Future e le Prospettive di Sostenibilità

La Nature Restoration Law prevede l’obbligo di ripristinare le condizioni naturali nel 20% della superficie terrestre e marina dei territori dell’Unione entro il 2030 e nel 30% degli habitat particolarmente degradati, impedendone lo sfruttamento commerciale. La normativa estenderà gradualmente la tutela a tutti gli ecosistemi selezionati entro il 2050. Queste nuove regole saranno applicabili ai paesi membri dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Nonostante gli obiettivi meno ambiziosi rispetto alla versione iniziale proposta dalla Commissione Europea nel 2022, la Nature Restoration Law rappresenta un importante passo avanti nella tutela dell’ambiente. La proposta ha incontrato forti resistenze, soprattutto nei partiti europei di destra, che temevano troppi vincoli per il settore agricolo e l’aumento dei prezzi dei generi alimentari. Tuttavia, il regolamento è stato fermo al Consiglio per mesi a causa delle proteste degli agricoltori, rendendo i temi complessi da gestire, soprattutto a ridosso delle elezioni europee.

Bullet Executive Summary

La Nature Restoration Law rappresenta un passo cruciale nella transizione ecologica dell’Unione Europea. La normativa impone agli Stati membri di ripristinare il 20% degli ecosistemi danneggiati entro il 2030 e di rigenerarli completamente entro il 2050. Nonostante le critiche e le resistenze, la legge mira a mitigare i cambiamenti climatici e a rispettare gli impegni ambientali internazionali. La ministra austriaca Leonore Gewessler ha giocato un ruolo decisivo nell’approvazione della legge, contraddicendo le direttive del suo governo.

In un’epoca di cambiamenti climatici e di eventi estremi sempre più frequenti, è fondamentale adottare misure concrete per proteggere e ripristinare gli ecosistemi. La Nature Restoration Law rappresenta un importante passo avanti in questa direzione, ma è essenziale che tutti i paesi membri collaborino per raggiungere gli obiettivi prefissati. La transizione ecologica richiede un impegno collettivo e una visione a lungo termine per garantire un futuro sostenibile per le generazioni future.

Nozione base: La transizione ecologica è il processo di trasformazione dei sistemi economici e sociali verso modelli più sostenibili, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo l’uso efficiente delle risorse naturali.

Nozione avanzata: L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre al minimo i rifiuti e a mantenere i prodotti e i materiali in uso il più a lungo possibile. Questo approccio si basa su principi di riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero, promuovendo un ciclo continuo di risorse e contribuendo alla sostenibilità ambientale.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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