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- Proposta di Legambiente ai sindaci della provincia di Ragusa per ridurre le spese di trattamento e conferimento dei rifiuti.
- La raccolta differenziata della carta contiene oltre il 10% di frazione estranea, causando costi aggiuntivi per la pulizia.
- 185 milioni di euro necessari per riparare i danni climatici in provincia di Ragusa, secondo Legambiente.
I circoli Legambiente attivi nella provincia di Ragusa, tra cui “Il Carrubo” di Ragusa, “Il Melograno” di Modica, “Kiafura” di Scicli e “Sikelion” di Ispica, hanno inviato una proposta ai sindaci dei comuni della provincia per ridurre le spese di trattamento e conferimento dei rifiuti alle piattaforme di smaltimento. La proposta si concentra sulla riduzione dei costi della TARI e del CTR (costi per l’attività di trattamento e recupero dei rifiuti urbani e delle operazioni di conferimento delle frazioni raccolte differenziate alle piattaforme e agli impianti di trattamento).
La raccolta differenziata, se eseguita correttamente, può ridurre significativamente i costi. Tuttavia, nella provincia di Ragusa, il costo è spesso considerevole, portando a un aumento della TARI. Questo è dovuto principalmente alla scarsa o nulla comunicazione ai cittadini sulla corretta raccolta differenziata. I piani finanziari degli appalti previsti per la comunicazione verso i cittadini non sono trascurabili, ma spesso non vengono utilizzati in modo efficace.
In particolare, la raccolta differenziata della carta nella provincia di Ragusa contiene oltre il 10% di frazione estranea. Molti comuni iblei sono costretti a far pulire la carta prima di inviarla alla cartiera per il riciclo, spendendo centinaia di migliaia di euro l’anno. Questo denaro potrebbe essere risparmiato se la raccolta differenziata fosse eseguita correttamente.
Il Parco degli Iblei: Un’Iniziativa Controversa
L’iter per l’istituzione del Parco nazionale degli Iblei è iniziato nel novembre 2007 con l’approvazione della legge nazionale 222 del 29 novembre. Dopo 15 anni, il 31 luglio è stata fissata la data di chiusura della procedura per l’istituzione del parco. Tuttavia, i sindaci dei territori interessati hanno richiesto una proroga di novanta giorni per colmare le lacune nella documentazione e rivedere il modello di governance del parco.
La proposta di istituire il Parco degli Iblei ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, i sindaci chiedono più tempo per valutare la perimetrazione e la zonizzazione del parco, nonché per ottenere risposte dal ministero su vari aspetti. Dall’altro lato, gli ambientalisti, come il presidente regionale di Legambiente Giancarlo Zanna, criticano questa richiesta come una perdita di tempo, sostenendo che il parco deve nascere subito per offrire una seria prospettiva di crescita a una parte della Sicilia.
Il Parco degli Iblei coprirebbe un’area di 1.461 chilometri quadrati, includendo territori di 27 comuni nelle ex province di Catania, Ragusa e Siracusa. Comprenderebbe anche riserve naturali di importanza comunitaria e zone speciali di conservazione.
Transizione Ecologica a Ragusa
La transizione ecologica è un tema cruciale per la provincia di Ragusa, che ha subito danni significativi a causa dei cambiamenti climatici. Legambiente ha stimato che sono necessari 185 milioni di euro per riparare i danni al settore agricolo e alle infrastrutture come il ponte di Punta Braccetto e l’acquedotto di Scicli, danneggiati dall’uragano che ha colpito la provincia lo scorso febbraio.
La proposta di Legambiente per la transizione ecologica a Ragusa include diverse misure per rendere la città più resiliente ai cambiamenti climatici. Tra queste, il consumo di suolo netto zero nel nuovo PRG, la creazione di boschi suburbani, interventi di piantumazione di essenze arboree, la gestione intelligente delle acque in eccesso e tecniche naturalistiche per evitare il rischio idraulico e ricaricare le falde.
Un altro tassello fondamentale è l’economia circolare, che prevede la riduzione della produzione dei rifiuti, una maggiore informazione ai cittadini, l’istituzione dell’agente accertatore comunale ambientale, la tariffazione puntuale e il potenziamento del centro del riuso. Inoltre, sono previsti interventi sulla mobilità sostenibile, come la creazione di zone 30, il trasporto urbano decarbonizzato e una rete integrata di trasporto treno+autobus+biciclette+monopattini.
Controversie sul Distretto Golfistico del Sud-Est
I circoli della provincia di Ragusa di Legambiente hanno espresso un forte dissenso verso l’ipotesi di realizzare diversi campi da golf sul territorio provinciale. La nota inviata ai sindaci di Ispica, Modica, Ragusa, Santa Croce Camerina e Scicli paventa scenari ambientali apocalittici, sottolineando che i cambiamenti climatici rendono queste proposte insostenibili.
La realizzazione di campi da golf è vista come una contraddizione con la transizione ecologica. I campi da golf sono grandi consumatori di acqua, uno sport tipico di climi umidi e non semiaridi come quello della Sicilia. Inoltre, la proposta di utilizzare fondi del Recovery Fund per questi progetti è considerata inappropriata, dato che tali fondi sono destinati a scopi diversi.
Legambiente chiede ai sindaci di ritirare l’assenso a questa iniziativa e di dedicare ogni risorsa al tentativo di rendere reversibile il degrado ambientale che procede a gran velocità. L’organizzazione sottolinea che il riscaldamento globale non risparmierà nessuno, e che in Sicilia pioverà di meno e le temperature saranno più alte, rendendo insostenibili progetti come i campi da golf.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la proposta di Legambiente ai sindaci della provincia di Ragusa per ridurre i costi di trattamento e conferimento dei rifiuti è un passo importante verso una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti. La corretta raccolta differenziata può ridurre significativamente i costi, ma è necessaria una comunicazione efficace ai cittadini. Inoltre, l’istituzione del Parco degli Iblei rappresenta una grande opportunità per la conservazione dell’ambiente, ma richiede una valutazione attenta e completa. Infine, la proposta di realizzare campi da golf è vista come una contraddizione con la transizione ecologica e dovrebbe essere abbandonata a favore di progetti più sostenibili.
La transizione ecologica è un processo fondamentale per garantire un futuro sostenibile alle nostre comunità. Essa implica la trasformazione dei sistemi economici e sociali per ridurre l’impatto ambientale e promuovere l’uso efficiente delle risorse naturali.
*Una nozione avanzata di economia circolare riguarda l’adozione di tecnologie innovative per il riciclo dei rifiuti e la creazione di nuovi materiali a partire da quelli di scarto, riducendo così la dipendenza dalle risorse naturali e minimizzando l’impatto ambientale.* Questo approccio non solo contribuisce alla sostenibilità ambientale, ma può anche creare nuove opportunità economiche e occupazionali.
Speriamo che queste riflessioni stimolino una maggiore consapevolezza e azione verso un futuro più sostenibile e resiliente.
- Sito ufficiale di Legambiente Sicilia, sezione dedicata al circolo Il Carrubo di Ragusa, per approfondire sulla proposta di riduzione dei costi dei rifiuti
- Pagina ufficiale del Comune di Ragusa sul Settore Ambiente, Energi'e Verde Pubblico
- Sito ufficiale di Legambiente, organizzazione ambientalista che ha proposto la riduzione dei costi dei rifiuti a Ragusa e sostenuto l'istituzione del Parco degli Iblei