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- Repower Charging Net: il circuito di ricarica modulabile più capillare in Italia, visibile su Recharge Around.
- Il crollo del mercato elettrico in Germania: -37% su base annua a luglio 2024.
- Incentivi per le auto elettriche in Italia esauriti in sole 9 ore, chiaro segnale della domanda elevata.
La mobilità elettrica è sulla bocca di tutti. Nonostante alcuni alti e bassi, la crescita del segmento elettrico all’interno del mercato automotive sembra infatti un trend destinato a consolidarsi nei prossimi anni. Ovviamente, questa transizione verso un nuovo modello di mobilità implica cambiamenti sostanziali nello scenario economico dell’intera filiera automobilistica. Ma non è tutto. La diffusione di veicoli elettrici, infatti, apre la strada a nuove possibilità di business per tutte quelle imprese e attività commerciali disposte a giocare un ruolo attivo in questo momento di cambiamento.
Una svolta nata dalle esigenze di una collettività sempre più sensibile alla questione ambientale e resa possibile non solo dall’azione degli operatori del mercato e dalle case automobilistiche ma anche da tutte quelle imprese che hanno introdotto e continuano ad introdurre servizi di mobilità. Quest’ultime forniscono un supporto fondamentale allo sviluppo della mobilità elettrica, contribuendo a rendere più capillare, ma soprattutto, più efficiente la rete di ricarica sul nostro territorio.
Tra le aziende in prima linea in questa transizione verso un modello di mobilità sostenibile, Repower. Molte le azioni messe in campo negli anni, la più recente Repower Charging Net, il circuito di ricarica modulabile e capillare, capace di rispondere alle esigenze tanto degli e-driver quanto di chi vuole introdurre servizi di mobilità. Le aziende che entrano a far parte del circuito, installando uno degli strumenti di ricarica a disposizione –personalizzabili e smart– saranno visibili come punto di ricarica su Recharge Around, app di riferimento per gli e-driver che indica tutti i punti di ricarica attivi sul territorio nazionale, un’opportunità per le strutture di farsi conoscere e ricevere visibilità.
Gli strumenti di ricarica di Repower Charging Net saranno visibili anche sulle applicazioni dei principali operatori di mobilità elettrica e sui navigatori delle principali case automobilistiche. Un progetto strategico e di ampio respiro, insomma, volto a creare il circuito di ricarica più grande e più capillare in Italia di punti privati aperti al pubblico, così da contribuire allo sviluppo rapido e organico di un nuovo modo più sostenibile di muoversi sulle strade italiane.
Il 2025 potrebbe essere l’anno delle auto elettriche: forti sconti in arrivo
Il 2025 sarà l’anno delle auto elettriche? C’è chi scommette di sì. Secondo alcune previsioni, fra un anno le vetture a batteria potrebbero definitivamente esplodere. Non si tratta di un amore improvviso degli automobilisti europei nei confronti delle vetture a batteria, ma semplicemente di una scelta obbligata delle case automobilistiche che potrebbero immettere sul mercato auto elettriche ad un prezzo scontato.
Il 2024, dopo un primo bilancio al giro di boa, si sta rivelando un’annata piuttosto critica per le vetture a zero emissioni. A trascinare verso il basso il mercato del Vecchio Continente è in particolare la Germania, che a luglio ha registrato un crollo del -37% su base annua, facendo quindi decrescere in maniera vistosa la quota di mercato europea delle auto pulite. Tutta colpa dell’addio agli incentivi, ma la strategia resta per certi versi condivisibile tenendo conto che sono anni ormai che Berlino sovvenziona le green.
Perché il 2025 dovrebbe essere l’anno delle auto elettriche? Semplicemente perché le aziende hanno sbagliato le previsioni di vendita, di conseguenza si ritrovano con migliaia di auto invendute che devono per forza di cosa vendere. Una elettrica invecchia molto più velocemente rispetto ad una termica, di conseguenza più l’auto resta ferma con le 4 frecce e più c’è il rischio di una svalutazione. L’unica strategia plausibile sembrerebbe essere quella di applicare dei grandi sconti, una sorta di ecobonus perenne.
In Italia gli incentivi per le auto elettriche sono terminati in sole 9 ore, chiaro indizio di come i nostri connazionali vogliano acquistare le green ma chiedono degli sconti. Ecco perché se le vetture elettriche saranno messe sul mercato in saldo, sicuramente troveranno il gusto degli acquirenti, che spesso e volentieri si lamentano per il prezzo sopra la media delle elettriche. Dal 2025 verranno introdotte le nuove normative sulle emissioni in Ue, di conseguenza le aziende dovranno per forza di cosa vendere le elettriche per abbattere le soglie di CO2, evitando così di incorrere in pesanti sanzioni. A questo punto la strategia del “saldo” sembrerebbe essere l’unica plausibile: andrà davvero così?
- 👏 Grande passo avanti per la mobilità sostenibile......
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Mercato elettrico globale: i motivi della crisi
Il mercato mondiale delle due ruote elettriche è in forte contrazione. In Italia nei primi tre mesi del 2024 il calo è stato del 24,36%. E la tendenza del nostro Paese è meno negativa rispetto al dato globale, che segna un preoccupante -37,3%. Dove le cose vanno veramente male è nella patria dei mezzi elettrici, nel più grande mercato mondiale di tali veicoli, la Cina, dove il calo del primo trimestre del 2024 è stato del 50%.
Alla base di questa crisi ci sono una serie di errori strategici del governo cinese. Dopo una lunga fase di incentivazione degli elettrici, che ha coperto il periodo 2015-2021, sono finite le agevolazioni. Il governo aveva varato gli incentivi senza una vera strategia, con l’unico obiettivo di creare un’industria locale forte che potesse imporre il proprio prodotto sui mercati mondiali. Non era stato considerato che i consumatori, senza agevolazioni sul prezzo, sono tornati a considerare più convenienti i mezzi con motore termico.
Aggiungiamo che nelle città cinesi stanno aumentando i divieti per i monopattini, che rappresentavano una fetta importante del mercato delle due ruote a batteria. Se invece parliamo di Europa, si sta evidenziando il rifiuto di molti utilizzatori a passare all’elettrico. Dopo una prima fase positiva, oggi la propensione all’acquisto di tale tipologia di veicolo è in sensibile calo. C’è poca fiducia, e la netta convinzione che la Commissione Europea e il Parlamento dovranno rimandare i loro ambiziosi obiettivi relativi al 2035. L’errore lo ha fatto chi ha imposto un calendario forzato per il “phase out” del motore termico (su auto e furgoni).
Per l’industria cinese dei mezzi elettrici, in particolare per le due aziende più note, Niu e Yadea, il ridimensionamento è importante. Fa eccezione a questa tendenza globale l’India, dove gli elettrici sono in forte crescita. Ma, anche qui, ci sono delle ragioni “esterne”: il governo ha varato un piano di incentivazione che favorisce esclusivamente le aziende indiane. Così stanno crescendo solo queste, con Bajaj in testa, seguita da TVS Motor.
È la fine dell’elettrico? No, questo tipo di propulsione resta la scelta del futuro. Ha un rendimento largamente superiore a quello dei motori termici, e consente di concentrare in un unico posto la produzione dell’energia necessaria a caricare le batterie, migliorando l’efficienza del processo e controllandone le emissioni inquinanti. Però, di certo, si dovrà rivedere la strategia e le tempistiche di questo grande cambiamento. Il mondo della moto lo ripete da tempo, si può iniziare dalla tipologia di veicoli che meglio si presta a essere elettrificata. Quella dei mezzi leggeri, destinati al commuting urbano. Per le moto, che si lasci la scelta ai motociclisti. Nonostante questa analisi negativa, il nostro approccio con questa tecnologia è dunque ancora positivo e ottimista.
Il mercato delle auto elettriche arranca (e intacca quello dei metalli)
Negli ultimi anni gli esperti hanno previsto che “la rivoluzione delle auto elettriche” avrebbe aumentato sia la domanda di metalli che i prezzi dei metalli, soprattutto quelli delle terre rare e delle materie prime cruciali come litio, cobalto e nichel. L’indice Automotive MMI (Monthly Metals Index) ha mantenuto un andamento laterale costante mese su mese, scendendo solo del 2,53%. La domanda complessiva di acciaio resta tiepida, il che ha lasciato poco entusiasmo per l’acciaio zincato a caldo. Nel frattempo, i prezzi di altri metalli, tra cui il rame, sono scesi dopo che i loro rally speculativi a luglio si sono raffreddati.
Nel complesso, i componenti dell’indice automobilistico hanno avuto poco da mostrare in termini di andamento rialzista dei prezzi, lasciando quelli dei metalli abbastanza stabili. Il mercato automobilistico è riuscito solo ad aggiungere un piccolo supporto alla maggior parte dei metalli, con una domanda nel complesso che è rimasta piuttosto debole. Poiché le auto elettriche continuano a non soddisfare le stime, i metalli come il rame e le terre rare non riescono a ottenere la spinta di cui hanno bisogno.
Negli ultimi anni – riporta il sito Oilprice – gli esperti hanno previsto che “la rivoluzione delle auto elettriche” avrebbe aumentato sia la domanda di metalli che i prezzi dei metalli, soprattutto quelli delle terre rare e delle materie prime cruciali come litio, cobalto e nichel. Tuttavia, i mercati dei metalli degli Stati Uniti continuano a soffrire di una domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. Diverse variabili hanno impedito che il boom previsto nell’adozione degli EV avvenisse al ritmo previsto: l’elevato costo continua ad ostacolare la crescita del mercato, così come la mancanza di un’infrastruttura diffusa per la ricarica e la persistente ansia dei consumatori riguardo all’autonomia.
L’accettazione dei veicoli elettrici da parte dei consumatori non ha tenuto il passo con la produzione di case automobilistiche come Tesla, Ford e General Motors. I mercati dei metalli sono più gravemente colpiti dai rallentamenti della domanda di auto elettriche rispetto ad altri mercati. Le batterie degli EV richiedono grandi quantità di litio, cobalto e nichel. Tuttavia, la domanda globale di queste risorse grezze essenziali continua a diminuire a causa dei tassi di produzione dei veicoli elettrici, che non riescono a soddisfare le proiezioni.
Nel caso del cobalto e del litio, ciò continua ad alimentare un eccesso di offerta, causando la stagnazione dei prezzi e ostacolando gli investimenti in nuove attività minerarie. Anche i produttori di infrastrutture per EV e componenti per batterie stanno assistendo ad una crescita più lenta, che influisce sul mercato del lavoro e sull’attività economica nelle aree dipendenti da queste attività. Un altro problema riguarda i ritardi nei previsti benefici ambientali dell’adozione diffusa delle auto elettriche. Il fatto che sulle strade ci siano meno EV del previsto significa che gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra non stanno raggiungendo gli obiettivi, il che mette a rischio obiettivi climatici più ampi.
La domanda in calo di veicoli elettrici negli Stati Uniti è un monito delle sfide che derivano dall’adozione di nuove tecnologie. Mentre la rivoluzione elettrica è ancora nelle sue fasi iniziali, la sua traiettoria si sta rivelando non così dritta come previsto. Questo fatto ha importanti implicazioni per i mercati dei metalli, che contavano su un forte aumento della domanda di auto elettriche. In futuro, le parti interessate dovranno ricalibrare aspettative e piani mentre attraversano questo terreno in continua evoluzione. Ciò contribuirà a garantire che entrambi siano in linea con le reali dinamiche di mercato.
Gli Stati Uniti stanno valutano di vietare alcuni tipi di software di fabbricazione cinese nei veicoli autonomi. Questa decisione, guidata da crescenti preoccupazioni per la sicurezza, potrebbe rimodellare il panorama dei settori automobilistico e tecnologico.
Bullet Executive Summary
La transizione verso la mobilità elettrica rappresenta una delle sfide più complesse e affascinanti del nostro tempo. Nonostante le difficoltà attuali, come la riduzione degli incentivi e la crisi del mercato delle due ruote elettriche, il futuro sembra ancora promettente. Le infrastrutture di ricarica, come quelle proposte da Repower, giocano un ruolo cruciale nel rendere questa transizione più agevole e accessibile per tutti. Inoltre, le previsioni per il 2025 suggeriscono che potremmo assistere a un boom delle auto elettriche grazie a sconti significativi e nuove normative sulle emissioni.
La nozione base di transizione ecologica è che essa mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane attraverso l’adozione di tecnologie sostenibili e pratiche ecologiche. In questo contesto, la mobilità elettrica è un elemento chiave, poiché riduce le emissioni di gas serra e la dipendenza dai combustibili fossili.
Una nozione avanzata di economia circolare applicabile al tema della mobilità elettrica riguarda il riutilizzo e il riciclo delle batterie dei veicoli elettrici. Le batterie, una volta esaurite, possono essere rigenerate o smontate per recuperare materiali preziosi come litio, cobalto e nichel. Questo non solo riduce i rifiuti, ma crea anche nuove opportunità economiche e contribuisce a una gestione più sostenibile delle risorse naturali.
In conclusione, la mobilità elettrica non è solo una questione di tecnologia, ma di visione e impegno collettivo. Ogni passo verso un futuro più sostenibile richiede la collaborazione di governi, aziende e cittadini. Solo così potremo affrontare le sfide ambientali e costruire un mondo migliore per le generazioni future.