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Bellunum Holding rivoluziona la gestione rifiuti a Belluno: ecco cosa cambia

Scopri come Bellunum Holding sta trasformando la gestione dei rifiuti con una nuova strategia che coinvolge oltre 60 comuni e prevede la chiusura delle discariche entro il 2030.
  • La nuova holding Bellunum integra tre gestori provinciali: Ecomont, Valpe Ambiente e Ponte Servizi.
  • Obiettivo di chiudere le discariche e conferire rifiuti ai termovalorizzatori entro il 2030.
  • La raccolta differenziata nei comuni bellunesi è attualmente all'84,8% con un target di raggiungere l'89% entro il 2030.
  • La nuova holding gestirà 165.256 utenze tra domestiche e non domestiche.

Il 28 giugno 2024 è stata presentata ufficialmente Bellunum Holding, una nuova società pubblica che gestirà i rifiuti urbani della provincia di Belluno. L’evento, tenutosi al Park Hotel Villa Carpenada di Belluno, ha visto la partecipazione di numerosi sindaci della provincia e rappresentanti delle società coinvolte. Tra i relatori principali figuravano il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, il senatore Luca De Carlo, il presidente di Bellunum srl Luca Dalle Mule e la presidente del Consiglio di Bacino Dolomiti Milena De Zanet.

Bellunum Holding nasce come capogruppo di Bellunum, integrando tre gestori provinciali: Ecomont, Valpe Ambiente e Ponte Servizi, che hanno conferito le loro quote a Bellunum. Questo primo step dell’operazione ha una durata prevista di 15 anni, con l’obiettivo di fondere le quattro società entro quattro anni.

Obiettivi e Vantaggi della Nuova Holding

Il sindaco De Pellegrin ha sottolineato l’importanza dell’operazione per mantenere il controllo del territorio, grazie all’impegno dei sindaci. L’assessore regionale Bottacin ha espresso una previsione ottimista, indicando che entro il 2030 si potrebbe raggiungere la chiusura delle discariche e il conferimento dei rifiuti ai termovalorizzatori. Attualmente, la differenziata nei comuni bellunesi è dell’84,8%, con l’obiettivo di raggiungere l’89% entro il 2030, secondo dati forniti dall’Arpav.

Il senatore Luca De Carlo ha evidenziato l’importanza di un servizio efficiente per i cittadini, affrontando anche il tema della “tariffa puntuale” che potrebbe penalizzare le fasce più deboli della popolazione, come l’infanzia e la terza età. Luca Dalle Mule, presidente di Bellunum, ha affermato la necessità di mantenere il controllo pubblico sugli impianti strategici, puntando a una fusione dei quattro soggetti entro i prossimi cinque anni.

Milena De Zanet, presidente del Consiglio di Bacino, ha definito l’operazione un risultato epocale, reso possibile dalla volontà dei sindaci di convergere su un piano industriale comune. Grazie a questo accordo, 560 milioni di euro rimarranno nel territorio, garantendo continuità e qualità nella gestione del servizio.

Un Modello di Eccellenza Nazionale

L’operazione è stata disegnata sul modello nazionale di RetiAmbiente spa della Toscana e ha ricevuto il benestare della Corte dei Conti. La nuova aggregazione societaria garantisce continuità nella qualità del servizio, salvaguardando i soggetti gestori e il personale, e assicurando la governance ai Comuni. Questo avvierà una ricerca di efficienza e economie di scala che culminerà nella fusione per incorporazione delle società controllate.

I dipendenti dei quattro soggetti gestori continueranno a operare, e i cittadini vedranno il servizio erogato dal consueto gestore. Le tariffe, approvate dai Comuni e dal Consiglio di Bacino, non subiranno variazioni se non consentite dall’Autorità di regolazione nazionale Arera.

Dettagli Economici e Operativi

La nuova holding avrà un capitale sociale di circa 1,8 milioni di euro e un valore di produzione previsto di 36,6 milioni di euro. Gestirà 150.016 utenze domestiche e 15.240 utenze non domestiche, per un totale di 165.256 utenze. I Comuni coinvolti sono tutti i Comuni della Provincia di Belluno, oltre 60 in totale. La percentuale aggregata di raccolta differenziata nel 2022 era dell’84,8%, con l’obiettivo di raggiungere l’89% entro il 2030.

Questa operazione societaria è il frutto di una proficua collaborazione tra i Comuni della Provincia di Belluno, disegnata secondo le indicazioni della Legge sulla Concorrenza e del Decreto di Riordino dei Servizi Pubblici Locali. La nuova aggregazione societaria garantirà continuità nella qualità della gestione del servizio, salvaguardando i soggetti gestori e l’interesse collettivo.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la nascita di Bellunum Holding rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficiente e sostenibile dei rifiuti urbani nella provincia di Belluno. Questo progetto non solo mira a migliorare la qualità del servizio per i cittadini, ma anche a ottimizzare le risorse e a promuovere una maggiore sostenibilità ambientale. La fusione delle quattro società entro i prossimi quattro anni e l’obiettivo di raggiungere l’89% di raccolta differenziata entro il 2030 sono traguardi ambiziosi ma raggiungibili, grazie alla collaborazione tra i Comuni e alla volontà di mantenere il controllo pubblico sugli impianti strategici.

Transizione ecologica significa passare da un modello economico basato sull’uso intensivo delle risorse naturali a uno più sostenibile, che riduca l’impatto ambientale e promuova l’uso efficiente delle risorse. Questo progetto di aggregazione societaria è un esempio concreto di come la transizione ecologica possa essere implementata a livello locale, attraverso la collaborazione tra enti pubblici e la gestione integrata dei servizi.

Un concetto avanzato di economia circolare applicabile a questo contesto è il “design for recycling”, che prevede la progettazione di prodotti e servizi in modo da facilitare il loro riciclo e riutilizzo. Questo approccio potrebbe essere integrato nel piano industriale di Bellunum Holding, promuovendo una gestione dei rifiuti che non solo riduca l’impatto ambientale, ma che crei anche nuove opportunità economiche e occupazionali nel territorio.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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