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Il viaggio illegale dei rifiuti calabresi verso l’Asia: tutto quello che devi sapere

Indagine 'Carta canta': scoperta una rete di traffico illecito di rifiuti in Calabria con destinazione Cina, Turchia e Indonesia. Ecco come funziona il sistema.
  • Sequestrate diverse società nel Reggino, a Cosenza e in Sicilia legate alla gestione illegale dei rifiuti, operazione durata 10 anni.
  • Il traffico illecito di rifiuti coinvolgeva tonnellate di carta, cartone e plastica, venduti a broker della carta per mercati in Cina, Turchia e Indonesia.
  • Scoperte due discariche illegali e un sito della Ecorad usato per giustificare tonnellate di rifiuti trattati, rischiando disastri ecologici in caso di incendio.

Discariche abusive, depositi senza autorizzazioni e rifiuti non trattati diventano merci pagate a peso d’oro grazie al trasporto da un piazzale all’altro: gira attorno al business dei rifiuti da riciclare l’indagine “Carta canta” dei carabinieri del Noe, che ha portato al sequestro di diverse società nel Reggino, a Cosenza e in Sicilia. Queste società erano legate dai guadagni attorno alla gestione illegale dei rifiuti da riciclare. La gestione dissennata, andata avanti per un decennio nonostante indagini, sequestri e blitz delle forze dell’ordine, ha disseminato la Piana di Gioia di strutture di stoccaggio e lavorazione dei rifiuti illegali che rischiavano di trasformarsi in potenziali bombe ecologiche.

I fratelli Rosario e Salvatore Rotolo sono al centro dell’indagine. Secondo gli inquirenti, attraverso la “Rsr Ambiente”, sono stati gli ideatori di un sistema che ha consentito a una piccola società di diventare un pilastro della commercializzazione dei rifiuti riciclabili venduti ai broker della carta, che poi li rigiravano sui mercati di Cina, Turchia e Indonesia. Il traffico illecito di rifiuti era basato su un sistema casareccio ma efficiente. Il “metodo” scelto dai due imprenditori di Rizziconi a capo della Rsr era semplice: una piccola società, per anni priva di autorizzazione al trattamento dei rifiuti, dopo sequestri, si è dotata dei requisiti minimi per il trasporto dei rifiuti da riciclare. Questa società assicurava la raccolta di tonnellate di carta, cartone e plastica da aziende nel Reggino, centri commerciali e supermercati, stipandoli in centri di deposito privi di autorizzazioni per poi rivenderli, senza lavorazione, come rifiuto già sottoposto ai trattamenti.

Le Bombe Ecologiche tra gli Agrumeti della Piana

Il sistema trasformava angoli del territorio in discariche a cielo aperto. Una settimana dopo il maxi incendio che ha devastato un centro di stoccaggio rifiuti di un’azienda privata di Palmi, terrorizzando l’intero territorio con una nube tossica, l’indagine dei carabinieri del Noe ha rivelato che altri siti di deposito, in caso di incendio, avrebbero potuto trasformarsi in disastri ecologici. Due le discariche illegali scovate, a cui si aggiunge un altro sito della Ecorad, che gli indagati usavano per giustificare tonnellate di rifiuti trattati.

Il primo dei depositi è stato scovato a Rizziconi, in uno stabile di proprietà dei fratelli Rotolo, nel 2017. Durante un’irruzione nei locali dell’ex “centro didattico Coppola”, i militari del Noe si sono trovati davanti a una piattaforma per il trattamento dei rifiuti da riciclare, caratterizzata dalla presenza di macchinari utilizzati per la selezione, compattazione e movimentazione dei rifiuti da imballaggio, quali presse e muletti. Nei luoghi, come riportato nel verbale di sequestro, sono state individuate decine di balle pressate ed incellofanate di carta relativa ai volantini pubblicitari, in totale violazione delle leggi contro l’inquinamento e sulla sicurezza.

Il Trasferimento del Core Business

Dopo il sequestro, i fratelli Rotolo non si sono arresi e hanno trasformato una società di loro proprietà in un’azienda parzialmente autorizzata a movimentare rifiuti senza permesso di lavorarli. Hanno trasferito l’attività a pochi chilometri da Rizziconi a Oppido Mamertina, nel deposito della “Mondovivo”, attiva fino al 2014 e che aveva perso ogni autorizzazione. I fratelli Rotolo hanno scelto questo sito come principale per il conferimento dell’ingente quantità di rifiuti raccolti, soprattutto carta e cartone, trasformandolo in una discarica a cielo aperto situata all’interno di una zona rigogliosa di agrumeti.

Il piazzale, diventato una vera discarica, era stipato di rifiuti solidi urbani dei paesi del comprensorio. Questa situazione è andata avanti per quasi un anno fino a un nuovo blitz dei carabinieri, che ha posto tutto sotto sequestro. Tuttavia, gli affari degli indagati non si sono interrotti. Secondo il Gip, hanno “aggiustato” il colpo trasferendo il core business nella vicina Gioia, nel deposito della “Ecorad”. Il “cuore” dell’attività illecita era nella provincia di Reggio, ma il mercato di riferimento per le migliaia di tonnellate di rifiuti veicolati verso i mercati internazionali era a Rende, nei locali della “Calabria Maceri e Servizi spa”. Qui, i rifiuti non trattati venivano presi e, grazie a un artificio cartolare, trasformati in “materia prima seconda”.

Il Ruolo della Calabria Maceri e Servizi spa

I rifiuti venivano raccolti illegalmente nei centri di stoccaggio di Rizziconi, Gioia e Oppido, per poi essere venduti alla “Calabria Maceri”, che li acquisiva come già trattati e pronti per essere commercializzati. La mole di carta da macero fornita alla Calabria Maceri e la continuità della fornitura dimostrano che la società era consapevole dell’illecito trattamento della carta ricevuta, non avendo mai richiesto un documento che attestasse la regolarità.

Bullet Executive Summary

La vicenda del traffico illecito di rifiuti in Calabria evidenzia come la gestione non autorizzata dei rifiuti possa trasformarsi in un business redditizio ma altamente pericoloso per l’ambiente e la salute pubblica. La transizione ecologica richiede un impegno serio e strutturato per evitare che simili situazioni si ripetano. È fondamentale che le autorità intensifichino i controlli e che le aziende rispettino le normative ambientali per garantire un futuro sostenibile.

Una nozione base di transizione ecologica è che essa mira a trasformare il sistema economico e sociale per renderlo più sostenibile e meno dipendente dalle risorse naturali non rinnovabili. Questo implica un cambiamento radicale nei modelli di produzione e consumo, promuovendo l’uso di energie rinnovabili e la riduzione dei rifiuti.

Una nozione avanzata di economia circolare applicabile al tema dell’articolo è l’importanza della tracciabilità dei rifiuti. In un sistema di economia circolare, ogni fase del ciclo di vita di un prodotto, dalla produzione al riciclo, deve essere monitorata e documentata per garantire che i materiali vengano effettivamente recuperati e riutilizzati, riducendo così l’impatto ambientale e promuovendo la sostenibilità.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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