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- Nel 2023 a Padova, il 58,6% delle posizioni lavorative nei settori green e digitali è rimasto scoperto.
- Programmate 10.570 assunzioni in ambiti come l'Industria 4.0, ma metà non sono state coperte.
- L'energia sostenibile ha creato 2,5 milioni di nuovi impieghi globalmente nel 2023, ma la mancanza di personale qualificato persiste.
Nel corso del 2023 il mercato del lavoro a Padova ha messo in luce una marcata insufficienza nelle competenze richieste nei settori delle tecnologie verdi e digitali. Stando ai dati forniti dalle micro e piccole imprese locali si prefigura un fabbisogno per l’assunzione di ben 22.110; tuttavia risultano non coperte addirittura 12.960, ossia circa il 58,6% di queste opportunità lavorative potenzialmente disponibili, oltrepassando così i valori medi nazionali fissati attorno al 51,9%. Nella classifica dei profili più desiderati spiccano quelli relativi alla gestione ambientale insieme a specializzazioni nell’ambito dell’efficienza energetica della sostenibilità. Inoltre, anche sul piano tecnologico vi è un problema evidente; sebbene siano state programmate complessivamente 10.570 assunzioni riguardanti ambiti propri dell’Industria 4.0, questo significa che circa metà non sono coperte. In tal senso, specifiche capacità legate all’intelligenza artificiale, al cloud computing, all’Industrial Internet o attraverso l’Internet of Things sono molto ambite, come pure le abilità correlate agli analytics, alla realtà aumentata ed infine alle applicazioni blockchain. Il tutto raddoppia rispetto alla difficoltà percepita dal valore medio nazionale.
Gianluca Dall’Aglio, in veste presidenziale di Confartigianato Imprese locale, assegna attenzione massima nell’affrontare queste combinazioni: dovremmo garantire nuove strategie imprenditoriali attuabili secondo logiche sia emergenti da contesto eco-sostenibile, integrandovi contemporaneamente innovativi percorsi di nuovo apprendistato. Il personale qualificato è cruciale per le aziende che desiderano gestire tecnologie all’avanguardia ed assicurarsi una costante espansione. È imperativo investire nella formazione di nuovi talenti mentre si riconosce il valore dell’esperienza dei professionisti esperti. In questo contesto, l’artigianato trae giovamento da sostenibilità e riuso, ma è grazie alla digitalizzazione che trova nuovo slancio: in tale scenario, l’intelligenza artificiale diviene un elemento chiave per favorire lo sviluppo.
Cambiamenti Climatici e Nuove Professioni
Negli anni recenti ci si è trovati ad affrontare un incremento significativo degli eventi meteorologici estremi, quali inondazioni, incendi boschivi e periodi prolungati di siccità a causa dei mutamenti del clima. Tali fenomenologie sottolineano l’urgenza della creazione di nuove professionalità dedicate alla gestione del rischio ambientale. Il rapido declino degli ecosistemi naturali insieme alla perdita della biodiversità, così come l’aumento dell’inquinamento atmosferico e della produzione incontrollata di rifiuti, pongono seri interrogativi rispetto alla necessaria innovazione nelle risposte ai vari problemi ecologici.
In occasione della Cop29 sono emerse discussioni relative ai metodi per finanziare una transizione energetica efficace nei paesi in via di sviluppo, oltre alle modalità per indennizzare quelli più duramente colpiti dalle crisi legate al clima. L’impetuoso ritmo dei mutamenti climatici amplifica il divario esistente tra le conoscenze prodotte dalla scienza e le loro traduzioni operative all’interno delle politiche globalmente adottate. Appare fondamentale abbracciare un approccio olistico che integri ambiente, salute pubblica, benessere collettivo ed economia all’interno dello stesso tessuto strategico.
In risposta a queste sfide crescenti, l’Università Politecnica delle Marche ha ampliato notevolmente i propri corsi accademici includendo moduli focalizzati sulla sostenibilità sotto gli aspetti ambientale, sociale ed economico. L’educazione degli studenti in tali ambiti riveste un’importanza fondamentale nel prepararsi ad affrontare le difficoltà che ci attendono, favorendo al contempo una gestione sostenibile e coscienziosa delle nostre risorse naturali. Si assiste così alla nascita di nuove figure professionali, tra cui i climate resilience officers e isustainability consultants, destinate a soddisfare queste nuove necessità.
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Occupazione nel Settore Energetico: Una Crescita Globale
Il documento intitolato World Energy Employment, redatto dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), rimarca un trend positivo nell’ambito occupazionale del settore energetico: una forte evoluzione sostenuta soprattutto dalle tecnologie verdi quali il fotovoltaico e la mobilità elettrica. Per l’anno 2023 sono stati generati ben 2,5 milioni di nuovi impieghi nel campo energetico, facendo salire il numero totale degli occupati oltre i 67 milioni. Tale incremento si deve a investimenti straordinari nelle innovazioni legate all’energia sostenibile; tuttavia persiste una seria problematicità dovuta alla penuria di professionisti adeguatamente formati.
Questa dinamica positiva nell?impiego si è registrata globalmente ed ha visto l?energia pulita come uno degli elementi trainanti della crescita economica in nazioni quali Cina, Stati Uniti e Unione Europea. Nonostante ciò però permane un ostacolo rilevante rappresentato dalla difficoltà nel reperire manodopera specializzata all’interno dei diversi ambiti industriali legati all’energia.
Conclusione: Verso un Futuro Sostenibile e Innovativo
L’evoluzione ecologica si configura come una sfida straordinaria ma anche come opportunità irripetibile nel nostro tempo. L’acquisizione delle competenze sostenibili associate al digitale appare imprescindibile nella lotta contro i cambiamenti climatici, favorendo al contempo modelli economici che privilegiano la sostenibilità. Investire nella preparazione di professionisti versatili, in grado di connettere discipline diverse mediante approcci innovativi, è decisamente necessario.
All’interno dell’aumento della richiesta per fonti energetiche pulite, il paradigma dell’economia circolare emerge quale soluzione ottimale: contribuisce a mitigare gli effetti deleteri sull’ambiente migliorando contemporaneamente l’impiego delle risorse disponibili. Una gestione etica dei rifiuti, accoppiata all’introduzione sistematica di pratiche ecosostenibili, rappresenta uno degli elementi fondamentali nel cammino verso una società più robusta nei confronti delle sfide future.
Il fenomeno della transizione ecologica, pertanto, non può prescindere da sinergie tra amministrazioni pubbliche, enti formativi e attori privati; solo tramite tale cooperazione sarà possibile forgiare comunità veramente giuste ed eco-responsabili. Un elevato grado d’impegno collettivo è cruciale affinché le aspirazioni legate alla consapevolezza ambientale possano svilupparsi insieme alle innovazioni tecniche necessarie a garantire la prosperità nelle epoche a venire.